Gruppo Bin Laden in crisi licenzia 50mila immigrati: loro incendiano bus

Vox
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I lavoratori del Gruppo Binladin (sì, quello di Bin Laden), mega impresa di costruzioni saudita, hanno dato fuoco agli autobus aziendali dopo che 50.000 lavoratori stranieri sono stati licenziati.

Nelle ultime settimane, i lavoratori immigrati hanno messo in scena diverse proteste contro il Gruppo Binladin, sostenendo che non ricevono i loro salari da oltre sei mesi.

La società, che è stata fondata dal padre del leader di Al-Qaeda Osama bin Laden, avrebbe 30 miliardi di dollari di debito: uno degli effetti collaterali della guerra del petrolio iniziata dai Saud.

Nel settembre 2015, una gru da costruzione che si occupava dei mega-lavori intorno alla Moschea al-Haram della Mecca è crollata, uccidendo almeno 107 persone e ferendone centinaia.

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Il Saudi Binladin Group sembra destinato presto a dichiarare bancarotta per proteggersi da ulteriori perdite derivanti dai risarcimenti.

La maggior parte dei lavoratori licenziati sono egiziani. Molti di questi lavoratori si rifiutano di lasciare il Paese senza essere pagati.

L’Arabia Saudita sta facendo un gioco molto pericoloso con il prezzo del petrolio, nel tentativo di distruggere l’industria dello shale americana e mettere in crisi la Russia. Nei prossimi mesi potremmo assistere a massacri di decine di immigrati in protesta da parte del regime saudita. Ma ai media occidentali andrà bene, perché sono ‘dalla parte giusta’.