Vietato parlare di Scabbia e Tubercolosi: “Sanzioni per chi diffonde notizie”

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Facebook e twitter finiscono nel mirino del commissario del Cardarelli, Patrizia Caputo, preoccupata di evitare i danni all’immagine dell’ospedale che potrebbero essere arrecati da dipendenti che denunciano.

La dirigente ha infatti emanato qualche settimana fa un provvedimento che mette il bavaglio a medici ed infermieri. Nei confronti della stampa – ma questa non è una novità in ambito sanitario, perché già l’ex commissario della Asl Napoli 1, il generale Maurizio Scoppa, si era distinto in tal senso, minacciando sanzioni e punizioni a carico di coloro i quali avessero osato parlare coi giornalisti – e nei confronti dei social network. Ha dunque recentemente emanato una informativa, controfirmata dai sub commissari Elia Abbondante e Roberto Landolfi, con la quale zittisce medici, infermieri ed amministrativi che prestano servizio nel più grande ospedale dell’Italia Meridionale.

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Recita il testo del provvedimento: «E’ fatto divieto a tutto il personale in servizio, nell’esercizio delle proprie funzioni,di intrattenere rapporti con i mezzi di comunicazione, rilasciare dichiarazioni od interviste, in quanto tali rapporti possono essere intrattenuti solo dal rappresentante legale dell’Azienda». La mannaia, come si accennava, cala però anche su twitter, facebook e mezzi analoghi. Prosegue, infatti, il documento del commissario:«Il personale tutto deve astenersi dall’esprimere, anche nell’ambito dei social network, giudizi sull’operato dell’Azienda, derivanti da informazioni assunte nell’esercizio delle proprie funzioni. Ciò al fine della salvaguardia dell’integrità e dell’immagine esterna del Cardarelli». Chi sgarra rischia grosso perché, ammonisce Caputo, «ogni comportamento difforme dalla presente disposizione comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari».

Scabbia e Tubercolosi? Shhh…non si deve sapere.