LONDRA E’ CADUTA, HANNO VINTO LORO

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Il risultato non è ancora ufficiale, il sistema di elezione è piuttosto farraginoso – contano i primi voti, dove l’islamico è al 44% a cui poi aggiungono le ‘seconde preferenze’ in una sorta di ballottaggio virtuale – ma è praticamente certo. L’affluenza non supererebbe il 40 per cento.

Non so se vi rendete conto dell’enormità, in negativo, dell’evento: una delle capitali occidentali che elegge un sindaco islamico.
Chiamatela sindrome di stoccolma, ormai va di moda. Dopo le bombe islamiche del 2005, Londra si arrende ed elegge un sindaco islamico. Sadiq Khan. Pakistano, come le orde di stupratori che in questi anni hanno cacciato ragazzine bianche in tutta l’Inghilterra.Islamico come gli sgozzatori del soldato Rigby.
Un po’ come se nel ’40, avessero eletto un nipote di Hitler.

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Londra è ormai Londonistan. Una città straniera che di inglese ha solo la regina.

Che sia una città ormai estranea alla cultura inglese – di inglesi ne sono rimasti pochi – lo dimostra il trionfo fuori Londra degli euroscettici dello UKIP, che ottengono un’affermazione imprevista nella elezioni amministrative britanniche, non il tipo di elezioni adatte a loro. In Galles l’Ukip per la prima volta conquista sei seggi nell’Assemblea nazionale, e il leader Nigel Farage ha parlato di ”svolta” del suo partito, mentre in Inghilterra gli euroscettici, a metà dei seggi scrutinati, possono già contare su 28 posti di consigliere locale, con uno straordinario incremento di 23 rispetto a quelli controllati con le precedenti elezioni. E lo dimostra il tracollo dei laburisti filo-islamici nel resto del paese.

Cosa impareranno gli islamici da queste elezioni? Che basta mettere qualche bomba, e qualche anno dopo, ti prendi la città. Siamo in guerra.




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