INPS paga assegni a figli immigrati residenti all’estero…

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L’Inps è destinata a fallire sotto il peso dell’immigrazione. Uno stato sociale universale come quello italiano non può reggere il peso di chi senza versare 1 euro poi riceve assegni per genitori e figli.

Se hanno in tasca una carta di soggiorno, gli immigrati hanno infatti ‘diritto’ agli assegni familiari anche per i figli che non vivono in Italia. Diversamente, verrebbero. dice il magistrato di turno, ‘ingiustamente discriminati’ rispetto agli italiani, per i quali quella regola non esiste. Infatti, mica siamo in Italia, dove gli italiani dovrebbero essere privilegiati come i figli lo sono in una famiglia rispetto ad estranei…

Il tribunale di Brescia lo aveva già detto nel 2015, ora la Corte d’appello di Brescia lo ha ribadito in due sentenze gemelle, confermando le decisioni prese dai giudici in primo grado. Perché cane non morde cane.

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L’Inps non voleva pagare gli assegni, perché secondo la normativa italiana sugli assegni familiari (legge 153/88) non bisogna considerare parte del nucleo familiare “il coniuge e i figli che non abbiano la residenza nel territorio della Repubblica”.

Quella normativa, però, è in contrasto con la direttiva europea 109/2003, che equipara agli italiani gli stranieri titolari di un permesso Ue per lungosoggiornanti (la cosiddetta “carta di soggiorno) per quanto riguarda “prestazioni sociali, assistenza sociale, e la protezione sociale”.

Quindi l’UE ci impone di pagare assegni familiari a chi non è mai stato in Italia.