Anche le Coop delle pompe funebri devono fare business.
Sono arrivate al largo della Libia le navi della Marina militare che avvieranno, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni, il recupero del natante carico di migranti che un anno fa ha fatto naufragio a largo della Libia, causando oltre 700 vittime (presunte), per quella che è considerata la più grande tragedia nel Mediterraneo fra i viaggi della speranza. Lo conferma all’ANSA il contrammiraglio Nicola De Felice, comandante di Maresicilia. Il peschereccio è a 370 metri di profondità e, una volta portato a galla, sarà ‘congelato’ con dell’azoto liquido. Il comando è su nave Anteo.
Poi sarà messo su una chiatta dalle dimensioni di 30 metri per 90 e successivamente trasferito nel pontile Nato di Augusta.
L’arrivo è stimato per la prossima settimana, tra il 3 e il 4 di maggio, a seconda delle condizioni meteo marine. Nel porto della città del Siracusano è stata allestita una tensostruttura, refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10, dove saranno trasferite le salme.
Settecento coloni africani si imbarcano per venire a casa tua, affondano, e la chiamano tragedia. Questione di punti di vista. Noi non li definiamo vittime, ma invasori sfortunati.
Mettete insieme Renzi, le Coop, Alfano, l’ammiraglia De Giorgi e capirete il perché di questa oscena marchetta funebre.
E’ evidente che in questa operazione c’è un mix di malattia mentale e losco interesse economico. Una nave libica affonda davanti a Tripoli con dentro africani, per quale motivo devono recuperarla e portarla in Sicilia? Malati mentali.
Vogliono un ‘monumento’ ai ‘caduti’ da mostrare a bella vista. Nel frattempo, avranno anche qualche cadavere per il business delle pompe funebri.