Da Renzi 1 milione per insegnare ad Albanesi come si trattano le donne

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Migliorare i servizi di prevenzione e tutela per le donne vittime di discriminazione e abusi nelle città albanesi di Scutari, Elbasan e Valona grazie al supporto alle istituzioni e le associazioni locali. L’Italia scende in campo al fianco dell’Albania contro le discriminazioni di genere. Viene presentata in questo tono trionfale la marchetta, ennesima, fatta sotto l’egida, sporca, dell’Onu.

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Si chiama ”Gemal – Gender Mainstreaming in Albania: con le donne contro la violenza e lo sfruttamento” il progetto promosso dalla Ong Cies (Centro informazione ed educazione allo sviluppo) e cofinanziato dalla Cooperazione italiana allo sviluppo con un contributo di circa 800 mila euro che è stato inaugurato nei giorni scorsi a Tirana alla presenza del ministro del Benessere sociale e della Gioventù albanese, Blendi Klosi e dell’ambasciatore d’Italia a Tirana, Alberto Cutillo. Beneficiari diretti dell’iniziativa, fanno sapere i promotori, sono 1648 persone – di cui 1490 donne – individuate attraverso i servizi sociali, il personale dei servizi sociali municipali, gli uffici del lavoro, le unità antiviolenza e anti-tratta della Polizia di Stato e gli organi giudiziari.