Le città evacuate dopo il disastro nucleare che ha colpito Fukushima nel 2011. Due fotografi, Carlos Ayesta e Guillaume Bression: “Abbiamo chiesto ad alcuni ex residenti e agli abitanti della regione di Fukushima, e in alcuni casi, agli attuali proprietari, di unirsi a noi all’interno della ‘zona proibite’ e aprire le porte a questi luoghi una volta comuni ma ora ostili. Di fronte alla telecamera, è stato chiesto loro di agire il più normalmente possibile, come se nulla fosse accaduto. L’idea alla base di queste fotografie quasi surreali era di combinare il banale e l’insolito”.

L’idea, quella di mostrare, mettendo a confronto tragedia e normalità, quello che è stato Fukushima.