Casa Matti, dove Renzi sperimenta la sostituzione etnica degli Italiani

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Casa Matti, minuscola frazione di Romagnese in provincia di Pavia. E’ uno dei piccoli borghi dove Renzi sperimenta la sostituzione etnica. Ai 25 abitanti infatti, quasi tutti pensionati, sulle pendici del monte Penice, il governo ha aggiunto 25 finti profughi. Il caso è finito in Parlamento con un’interrogazione parlamentare del capogruppo della Lega al Senato, Gianmarco Centinaio.

Sono tutti uomini, tutti africani, tutti tra i 20 e i 30 anni. Uno dei due alberghi della frazione Casa Matti di Romagnese ha dato disponibilità alla Prefettura e, il 27 febbraio, un pulmino li ha scaricati all’hotel Alpe.

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«Tra le 5 persone in età lavorativa ci siamo io e la famiglia che gestisce l’albergo Penice» — spiega Samuel Cuneo, ingegnere di 45 anni, che qui vive solo con Cheope, un pastore tedesco. Dopo l’arrivo del gruppo di africani ha scritto al ministero dell’Interno: «Saranno anche bravi ragazzi, ma siamo preoccupati: è come se un’intera comunità di estranei fosse piombata di punto in bianco in paese. La tranquillità e la sicurezza sono fondamentali per noi e per i villeggianti, soprattutto anziani e mamme coi bambini. Anche perché siamo isolati e mancano i servizi».

«Senza un’auto si rischia di morire di fame — scherza Samuel, che poi si fa serio — ma chi li ha mandati non si è chiesto cos’avrebbero fatto tutto il giorno? Temiamo che una concentrazione così alta di individui in un luogo senza servizi e opportunità di lavoro sfoci in situazioni pericolose».

Vergognoso. Ma c’è un piano dietro, quello di fare lo stesso in tutta Italia. Di sostituirci. Uno dopo l’altro.