Brescia, la prossima Bruxelles: troppi immigrati

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Brescia come Bruxelles: multiculturale e multietnica, piccola grande frontiera dell’Europa che verrà. Ne sono convinti gli attivisti di Brescia ai Bresciani, movimento identitario, che ha organizzato per ieri sera, venerdì, una manifestazione di solidarietà alle vittime degli attentati terroristici in Belgio.

 

“Riteniamo che anche a Brescia ci sia una situazione analoga a quella di Parigi e Bruxelles – si legge in una nota – Una città multirazziale, con oltre il 20% di stranieri residenti, di cui una delle comunità più numerose è quella pakistana, di religione islamica. Ci sono decine di moschee camuffate da centri culturali islamici. Abbiamo deciso di scendere in piazza in reazione alle istituzioni che ingenuamente stanno sottovalutando il problema”.

Ed è vero. Già si notano le prime piccole Molenbeek a Brescia, quartieri dominati dagli immigrati islamici, con criminali che gestiscono spaccio e che, come accade in molte zone del Belgio, sono la zona grigia tra immigrati e terrorismo islamico.


 

Del resto, è la città del SINDACO che FESTEGGIA: ‘PRESTO PIÙ IMMIGRATI CHE ITALIANI IN CITTÀ’

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Il sindaco Emilio Del Bono è ufficialmente il sindaco degli immigrati. L’uomo – si fa per dire – è stato premiato dall’associazione bresciana degli immigrati albanesi, con una targa commemorativa che riconosce al primo cittadino “un grande impegno per il mantenimento dei valori della convivenza e dell’integrazione tra le diverse culture ed etnie”. Tradotto: ‘grazie dei regali che ci hai fatto’. Si chiama ‘voto di scambio’.

L’epilogo fatto di sorrisi e fotografie di una serata dedicata all’intercultura e alla cooperazione, organizzata dalla detta associazione nella sala Cedisu, e a cui hanno partecipato anche Stefania Marcozzi (psicologa del lavoro) e Mario Mazzoleni (professore di economia all’Università di Brescia).

Sul ‘piatto’, come ha ricordato ancora Del Bono, una quota di stranieri in città che arriva a sfiorare le 40mila unità: con le sue circa cento nazionalità diverse. E il degrado che portano. Non per il sindaco targato Pd, che festeggia il ‘sorpasso’:

“L’equilibrio della Brescia di domani – ha concluso il sindaco – è retto dagli immigrati. Tra 10 anni i nuovi nati (dagli stranieri di seconda o terza generazione) saranno più degli italiani. Senza di loro, la città dimezzerebbe la sua popolazione”. Sarebbe un dramma, un dramma avere una città con meno auto, più spazi vivibili, case più ampie. Un’ipotesi assolutamente da scongiurare, del resto, non si sta meglio a Lagos, in Nigeria, dove la popolazione raddoppia ogni cinque anni, rispetto a quella città degradata di nome Tokyo, dove invece diminuisce?

In un Paese serio, un sindaco del genere lo processerebbero per ‘genocidio’, quello degli abitanti italiani di Brescia sostituiti dai nuovi schiavi dal Terzo Mondo: è a questo che serve Mare Nostrum. Ma siete così sicuri, del risultato? Siete certi, che ci faremo ‘sostituire’ pacificamente?