I famigerati Unhcr e Msf lasciano gli ‘hotspot’ in Grecia: “Luoghi di detenzione inumani”
Valuta l’uscita anche Save the children. Le organizzazioni denunciano: “Non vogliamo essere complici di un sistema ingiusto”. Continueranno, invece, le attività di supporto a migranti e rifugiati fuori dai centri di identificazione. “A Idomeni situazione disastrosa”
A pochi giorni dall’entrata in vigore degli accordi tra l’Unione europea e la Turchia, L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) e Medici senza frontiere (Msf) hanno deciso di non supportare più le attività all’interno dei cosiddetti hotspot in Grecia.
“In linea con la nostra politica, che si oppone alla detenzione obbligatoria – spiega l’Unhcr – l’Agenzia ha sospeso alcune delle sue attività nei centri chiusi sulle isole. Tra le attività sospese è incluso il servizio di trasporto da e per questi siti.” Sulla stessa scia anche Msf : “Abbiamo preso con estrema difficoltà la decisione di cessare le nostre attività nel centro di Moria, a Lesvo, perché non vogliamo essere complici di un sistema che consideriamo ingiusto e inumano– sottolinea Marie Elisabeth Ingres, Capo missione di Msf in Grecia – Non permetteremo che la nostra assistenza sia strumentalizzata per un’operazione di espulsione in massa, ci rifiutiamo di essere parte di un sistema che non tiene conto dei bisogni umanitari o di protezione dei richiedenti asilo e dei migranti”.
E ora chi accoglierà i terroristi islamici in viaggio per Parigi e Bruxelles? Chi li rifocillerà, in attesa della ripresa del viaggio, come accaduto con:
Emergono particolari angoscianti, sul terzo kamikaze arrivato come profugo sull’isola di Leros per poi farsi esplodere allo Stade de France:
Questo terrorista islamico, non solo è stato salvato insieme agli altri dalla guardia costiera greca, ma una volta sbarcato è stato rivestito dai volontari. Francesi di Medici Senza Frontiere.
Da tempo diciamo che chi aiuta i cosiddetti profughi a sbarcare è un collaborazionista.
Erano in 200 su quel barcone. Tre terroristi sicuri, altri probabili secondo la polizia francese. E ora sono in Europa.
E Almohammad, 25 anni, è stato ospitato in un campo gestito dall’organizzazione francese Medici Senza Frontiere.
Meno di 24 ore dopo esserci entrato, ne è uscito con vestiti nuovi di zecca forniti dai volontari di MSF. E con biglietti del traghetto per Atene.
E poi Parigi.
Lo scoop è di The Sun:
http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/6756988/Paris-bomber-welcomed-to-Europe-by-French-volunteers.html