Profughi delusi: “Questa sistemazione fa schifo, ci aspettavamo di meglio”

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Cornigliano, tensione nel centro profughi

5 stanzoni per accogliere un massimo di cento persone e scoppia la rabbia degli immigrati: «Ci ammassano»

Genova – Le urla e le proteste, la richiesta di non farsi identificare e la rabbia per una sistemazione troppo «piena di persone», fino a venticinque fancazzisti per camerata, un affronto per questi clienti dell’invasione. L’arrivo di un nuovo gruppo di migranti, quaranta giovani fancazzisti provenienti da paesi sub-sahariani, infiamma la notte di giovedì.

I giovani, tutti africani provenienti da guerre inesistenti, tutti tra i 18 e i 24 anni, scendono dal bus e vengono accompagnati dalle forze dell’ordine al primo piano del palazzo rosso di Corso Perrone.

Un gruppo di tre nigeriani, da un anno a spese nostre nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Bari, in questo periodo svuotato dalle autorità perché oltre i limiti di capienza, non ci sta. I tre si rifiutano di essere identificati, si guardano intorno e rimpiangono le strutture più ampie e le stanze del capoluogo pugliese. Iniziano a inveire contro la polizia, gridano, vogliono stanze più grandi.

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«A Bari eravamo trattati meglio», gridano.

Senegal, Pakistan, Gabon, Nigeria. Sono i Paesi di provenienza, nessuno dei quali con una guerra in corso da decenni. Ma hanno una cosa in comune: l’Islam.

«Io in Gambia giocavo a calcio, difensore, il mio mito è Balotelli. Vorrei tanto restare a Genova», dice uno dei clandestini.

«È una situazione sempre al limite e pensi cosa potrà accadere quando le giornate tenderanno sempre al bello e il Mediterraneo sarà calmo – confidano alcuni volontari della cooperativa con l’acquolina in bocca -. Qui facciamo i salti mortali, per dare a chi è appena arrivato la possibilità di aspettare il vaglio della sua richiesta e per trovare qualcosa da fare a chi è ormai da mesi a Genova. Non è facile, vi assicuro, non è affatto facile. E il rischio è di peggiorare».