Pavia – Quattordici borse di studio per altrettanti finti profughi accolti nei progetti territoriali dello Sprar. Le ha messe a disposizione l’Università di Pavia, in collaborazione con la Fondazione Cittalia – Anci e il Servizio centrale dello Sprar. Tutto a spese nostre.
Ma non basta. Oltre all’iscrizione gratuita ai corsi di laurea, l’ateneo ha reso disponibile, nei prestigiosi collegi presenti a Pavia, anche vitto, alloggio, accesso alle biblioteche e alle sale informatiche. Tutto quello che gli Italiani devono pagarsi.
E indovinate da dove arrivano questi ‘profughi’: sono provenienti da Afghanistan, Camerun, Gambia, Iran, Nigeria, Togo, Turchia e Ucraina.
Non vi sentite presi per il culo?