AIDS: 50 per cento gay di colore sono infetti, dramma

Vox
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fact_iconI funzionari federali americani dei CDC (Centers for Disease Control), l’ente sanitario USA, hanno stimato il numero di omosessuali neri e ispanici (meticci messicani) che nella loro vita contraggono il virus che causa l’AIDS.
La metà dei gay e bisessuali neri e un quarto degli ispanici gay e bisessuali contraggono l’HIV nel corso della loro vita. Un numero enorme: quando la promiscuita afro e quella gay si fondono, accade questo.

Nel complesso, il CDC prevede che uno su 64 uomini e una su 227 donne negli Stati Uniti saranno diagnosticati con l’HIV nell’arco della loro vita. Per neri e ispanici, tuttavia, il rischio aumenta in modo drammatico. Stili di vita. E aumenta ancora di più se sono gay.

Indipendentemente dall’orientamento sessuale, uno su 20 uomini neri e una su 48 donne di colore saranno diagnosticati con il virus che causa l’AIDS nella loro vita, secondo il CDC. Per gli uomini e le donne ispaniche, i sono uno su 48 e una su 227, rispettivamente.

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I bianchi hanno la possibilità più bassa di contagio da HIV, significa che hanno una vita sessuale meno promiscua: meno dell’uno per cento. Ma non nel caso di gay e bisessuali bianchi: in questo caso si sale a 1 su 11.

Il CDC stima che il rischio di HIV è più alto in Maryland, Georgia, Louisiana e Florida, con circa il 2 per cento della popolazione di questi Stati infetta. Sono, infatti, gli Stati con grandi masse di neri.
L’area più colpita è Washington, DC, la capitale (simbolico) che ha infatti una popolazione di quasi il 50 per cento nera e del 10 per cento ispanica. Secondo le proiezioni del CDC, quasi il 10 per cento degli abitanti è infetto: numeri simili all’Africa, perché non conta il luogo geografico, conta la popolazione.

Sintesi: l’Aids è un’epidemia diffusa da africani e gay. E quando l’individuo è africano e gay allo stesso tempo, ha il 50 per cento di possibilità di essere infetto. Numero drammatici.