Renzi e la bufala della crescita che non c’è: +0,1%

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Dopo i dati sulla produzione industriale dell’altro giorno, avevamo spiegato che i dati sul PIL avrebbero mostrato un conseguente rallentamento. E così è. Ma è drammatico.

Nel quarto trimestre del 2015, infatti, il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’industria e di aumenti in quelli dell’agricoltura e dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), compensato dall’apporto positivo della componente estera netta. Che però nel 2016 non ci sarà.

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Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,9% nel Regno Unito, dell’1,8% negli Stati Uniti e dell’1,3% in Francia.

Nel 2015 il PIL corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,6%. Il 2015 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014 e la variazione annua del PIL calcolata sui dati trimestrali grezzi è pari a +0,7%.

SINTESI: nel 2015, il PIL è ‘cresciuto’ di un misero 0,6 per cento. Renzi e il suo governo sono una bufala, di quelle pericolose.