Genova a rischio alluvione, Comune blocca messa in sicurezza

Vox
Condividi!

Genova – A sei anni dall’alluvione di Sestri, il PD non solo non ha messo in sicurezza iltorrente Chiaravagna ma, in questi giorni, ha anche annullato i lavori sul torrente.
Perché? Per «un errore di trascrizione». Cifre sbagliate, progetto definitivo da correggere e, quindi, gara d’appalto annullata e bando da rifare. Con aumento dei costi e allungamento dei tempi. Saprete chi ringraziale, in caso di ennesimo disastro.

Vox

Un intervento da 5,4 milioni di euro per evitare il ripetersi dell’alluvione del 2010.
La gara per i lavori in corrispondenza delle aree Piaggio si sarebbe dovuta chiudere il prossimo 10 marzo e, invece, nulla. Il 27 gennaio scorso – circa un mese dopo la pubblicazione del bando – il dirigente del Comune responsabile del procedimento, l’ingegner Stefano Pinasco, ha firmato una determinazione che ha annullato “in autotutela” la procedura di gara, con conseguente ritiro del bando e annullamento parziale della determinazione dirigenziale del 23 dicembre 2015 con la quale erano stati approvati progetto definitivo ed affidamento dell’ esecuzione dell’intervento. Le ragioni del dietrofront sono spiegate nello stesso provvedimento firmato da Pinasco, dove si legge che “a seguito delle verifiche svolte dai tecnici di questa Direzione su segnalazione di un’impresa interessata a partecipare alla gara, si è riscontrato un significativo errore di calcolo delle quantità riportate nel computo metrico estimativo del progetto definitivo posto a base di gara relativamente a una voce di prezzo”. E siccome la correzione di questo errore “comporta un incremento dell’importo dei lavori a base di gara nonché una modifica degli importi delle categorie ai fini della qualificazione delle imprese”, è stato necessario annullare la gara per modificare e riapprovare alcune parti del progetto definitivo: quadro economico, computo metrico estimativo, incidenza della manodopera, capitolato speciale d’appalto, schema di contratto e lista delle lavorazioni e forniture.

Pensarci prima no?