FAMIGLIA SFRATTATA LANCIA APPELLO SU FACEBOOK

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MORI (TRENTO) – «Buonasera a tutti – ha scritto Elisabetta Cangianiello – mi vergogno un po’ di fare questa richiesta di aiuto ma la paura supera il tutto: tra una settimana io e il mio compagno saremo in strada e quindi altro che Facebook… Perciò vi chiedo di aiutarci a trovare una qualsiasi sistemazione, che noi finora non siamo riusciti a trovare a causa del fatto che il mio compagno (si chiama Lucio) è troppo timido mentre io non esco di casa ormai da anni e quindi anche se siamo qui a Mori da dicembre 2009 non conosciamo anima viva. Ma tra una settimana volenti o nolenti saremo dei senza tetto… Non abbiamo neanche più la macchina perché troppo vecchia, tre anni fa abbiamo dovuto rottamarla! Lucio non riesce a trovare lavoro, non abbiamo familiari che ci possano aiutare e io ho attacchi di panico e il doc (disturbo ossessivo-compulsivo, ndr.) causato da troppo stress».

«Neanche l’assistente sociale o al municipio ci prendono in considerazione, dicendoci che per loro non esistiamo in quanto non residenti. Ma noi non sapevamo di avere diritto a richiedere la residenza e ovviamente ora che ci hanno sfrattati non possiamo prenderla! Ho paura… Se sto in strada tempo un giorno e sarò morta! Abbiamo anche tanti scatoloni con le cose nostre che ora perderemo perché non sappiamo dove metterle! Qualcuno ci aiuta?».

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L’altro giorno è arrivato per la seconda volta l’ufficiale giudiziario: «Se tra una settimana non andiamo in strada – spiega Cangianiello – verranno i carabinieri a portarci via con la forza e sono talmente terrorizzata che non so descriverlo».

Chi è ospitato negli appartamenti del Comune? Avete indovinato, i giovani fancazzisti africani.