Invasione: 40 finti profughi in frazione di 300 abitanti, paura epidemie

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TORRE (GOITO)- In arrivo, in questa frazione in provincia di Mantova, contro la volontà della popolazione locale, una quarantina di fancazzisti definiti richiedenti asilo. La gente: «A Torre siamo in 300, ‘forse’ il loro numero è eccessivo»

«C’è mezza Europa che non li vuole -ha sbottato un signore-. Se ne arrivano 20 milioni dove li mettiamo?». Qualcuno in sala ha proposto di indire un referendum prima di dare l’assenso all’accoglienza, sottolineando che «a Goito siamo padroni noi».

Invece favorevole il cosiddetto sindaco Pietro Marcazzan e ll’assessore al Welfare, Mario Cancellieri: «È un fenomeno che, piaccia o non piaccia, sarà destinato ad aumentare», ha dichiarato il primo cittadino. Cancellieri ha sottolineato che il Comune non c’entra nulla: «Il 4 dicembre abbiamo dovuto prendere atto che ci sono dei privati cittadini che si sono resi disponibili ad accoglierli».

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Attualmente, secondo i dati illustrati dal vice prefetto Angelo Araldi, presente all’assemblea goitese, sono 770 i profughi nel Mantovano, in prevalenza uomini, ma anche donne (si, 13), alcune hanno partorito durante il soggiorno, tanto per portarsi avanti con lo Ius Soli.

«Solo il 10% dei profughi ottiene lo status di rifugiato – ha giustamente messo in evidenza Remo Pagani, ex assessore della Lega tra gli applausi-. Ci sono malattie che hanno incubazioni lunghe. L’amministrazione poteva aprire una trattativa con la prefettura». Il sindaco ha invitato a non fare ‘campagna elettorale’: «Stasera c’è il tentativo di riproporre la caccia alle streghe e non lo accetto».

Alcuni hanno rimarcato l’assenza di esponenti della parrocchia. Stavano già facendo i conti:

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