Alexandra sepolta senza commemorazione: “Avrebbe provocato i profughi”

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Nessuna commemorazione pubblica per Alexandra Mezher, la volotaria 22enne uccisa da un profugo somalo nel centro di prima accoglienza per presunti minorenni di Mölndal.
Le autorità locali hanno vietato ai colleghi e agli amici della giovane di commemorarla: “La cerimonia – hanno spiegato – potrebbe provocare gli immigrati”. E meglio non ‘provocarli’, potrebbe fare una strage.
Non è il primo caso, già alcuni giorni fa era stato vietato di ricordare la giovane vittima in un altro centro, sempre per non ‘turbare i profughi’.

IL PROFUGO MINORENNE...
IL PROFUGO MINORENNE…
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A Örnsköldsvik erano state presentate le dovute richieste per organizzare una commemorazione pubblica in ricordo di Alexadra. Ma, dal momento che nella città sorge un altro centro di prima accoglienza, le autorità locali si sono rifiutate di concedere i permessi perché la cerimonia era “potenzialmente provocatoria nei confronti dei migranti”. Colleghi e amici si sono allora rivolti ai vertici del centro di prima accoglienza di Mölndal chiedendo di poter ricavare, all’interno del centro, un luogo dove proteggere la sua memoria. Neanche questo, i profughi si sarebbero sentiti ‘provocati’.




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