Se vi fate stuprare, ricordate di non indossare pantaloni

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Prendiamo la notizia pari pari dal giornale locale, ci interessa solo commentarla:

Assolto dall’accusa di violenza sessuale: “Lei aveva i pantaloni”

Non le hanno creduto. Hanno smontato il suo racconto pezzo per pezzo, partendo dagli abiti che indossava quella sera. E alla fine, prove alla mano, hanno scagionato l’uomo che – secondo il suo racconto – l’aveva stuprata.

Un uomo è stato assolto dal tribunale di Milano dall’accusa di violenza sessuale perché, secondo i giudici, il racconto della presunta vittima non è “attendibile” per una serie di motivi. Tra questi, quello su cui le toghe hanno fatto più affidamento, il fatto che lei indossasse – al momento del presunto stupro – “abiti invernali, per di più pantaloni”.

E’ finito così l’incubo dell’imputato, scagionato perché il fatto non sussiste, che aveva incontrato la donna durante una serata di qualche mese fa. I due, poco più che conoscenti, avevano trascorso insieme qualche ora, con lei che aveva bevuto molto. A quel punto, secondo quanto accertato dalle indagini, l’uomo aveva letteralmente preso la donna di peso e l’aveva riaccompagnata a casa.

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Qui, secondo la denuncia, era avvenuta la violenza. “Passata qualche ora mi sono svegliata perché sentivo che lui mi stava toccando”, aveva raccontato lei.”Ero sdraiata sul lato destro, lui aveva un braccio sotto il mio collo, con quella mano mi toccava il seno e con l’altra dentro le mutande”.

Al tribunale, però, il racconto è apparso – dagli atti – “complicato e paradossale”. “Non è stato spiegato – si legge nelle motivazioni della sentenza – come la mano dell’imputato possa essersi infilata sotto le mutande di una donna sdraiata a letto con abiti invernali, per lo più pantaloni”.

A quel punto, la decisione è stata conseguente: assoluzione piena per l’imputato perché il fatto non sussiste.

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Speriamo vivamente che i giudici abbiano motivazioni superiori al fatto che la ragazza, ubriaca, indossasse ‘pantaloni invernali’. Si inventano reati , coniando termini inesistenti e demenziali come il femminicidio, solo per raccattare fondi per le proprie associazioni, e poi usano per le sentenze le peggiori tesi ‘maschiliste’.

Con questo non vogliamo dire che lo stupro con la mano ci sia stato, ma che certamente il fatto che la ragazza fosse sdraiata e con i pantaloni non può essere un fatto decisivo.