Famiglia Giulio diffida Manifesto: “Non pubblicate suo articolo post-mortem”

Vox
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La famiglia di Giulio Regeni ha diffidato il quotidiano “Il Manifesto” dalla pubblicazione, “in qualsiasi forma”, di un articolo da lui redatto ed inviato alla redazione del giornale qualche settimana prima di essere dichiarato scomparso. Il condirettore del quotidiano, Tommaso Di Francesco, ha parlato di una “scelta contrastata” spiegando però “di aver deciso di pubblicarlo per fare onore alla sua memoria. Ma siamo rispettosi del lutto”.

Scrive il legale: “Giulio Regeni aveva espresso la volontà di non pubblicare il citato articolo se non con uno pseudonimo, proprio al fine di non mettere in pericolo l’incolumità degli autori e delle loro famiglie”. La richiesta, aggiunge l’avvocato, era stata respinta dalla redazione del quotidiano “che aveva quindi rinunciato definitivamente alla pubblicazione dell’articolo nel rispetto della volontà del signor Regeni”. Nella diffida si fa quindi presente, tra l’altro, che l’eventuale pubblicazione, “oltre a violare la volontà del signor Regeni e della sua famiglia, potrebbe pregiudicare la sicurezza dei suoi genitori tuttora presenti al Cairo”. In caso contrario il legale annuncia che agirà “nelle sedi giudiziarie e disciplinari più opportune”.

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Il Manifesto: pubblicheremo lo stesso – “Prendiamo atto della diffida dei legali della famiglia Regeni, che giudichiamo incredibile, non veritiera e purtroppo superata dai fatti, ma andiamo avanti per la nostra strada”. In questi termini la direzione del Manifesto conferma che domani sarà pubblicato l’ultimo scritto di Giulio Regeni, il giovane trovato morto al Cairo, che il giornale ha ricevuto qualche settimana prima della scomparsa del ricercatore. “Non possiamo tacere – spiegano ancora dalla direzione del quotidiano – anche per rispetto della volontà dello stesso Regeni”.

Avevamo ragione, nell’articolo precedente, ad avere scritto ‘Cattivi maestri’.