Definì pentito un “camorrista schifo”, oggi è a processo per diffamazione

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Definì i pentiti “camorristi schifosi, che hanno da scontare ergastoli e puntano a salvare i propri patrimoni”. Per queste parole, che condividiamo, pronunciate nel corso di una conferenza stampa l’ex sottosegretario Nicola Cosentino è finito oggi sotto processo a Napoli – sesto procedimento a suo carico – per diffamazione a mezzo stampa.
A querelarlo fu l’unico pentito che, pur senza essere citato, si sentì offeso: si tratta di Michele Froncillo, ex reggente del clan camorristico Belforte di Marcianise. Il giudice monocratico Marco Occhiofino della prima sezione penale ha rinviato al 17 dicembre prossimo per la discussione e la sentenza.

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A noi Cosentino non è che stia simpatico, anzi, ma che qualcuno vada a processo perché definisce ‘camorrista schifoso’ un pentito, è sintomatico della decadenza del nostro ordinamento giuridico. Comunque, questo Froncillo, che ha ucciso per conto della Camorra, sappia che è ‘schifoso’ anche per noi.