Bergoglio fa i conti con la realtà: “Crollo vocazioni”

Vox
Condividi!

‘Disperato’: così confessa di essere Bergoglio commentando la crisi delle vocazioni, nel discorso pronunciato a braccio durante l’udienza concessa nell’aula Paolo VI in Vaticano ai religiosi, sacerdoti e suore, per il Giubileo della vita consacrata: ”Quando chiedo quanti seminaristi ci sono in una comunità religiosa maschile o femminile e mi si risponde quattro-cinque oppure una-due novizie e intanto la comunità invecchia e ci sono monasteri grandi e vuoti, portati avanti da poche suore vecchiette, allora tutto questo mi fa venire una tentazione contro la speranza. Cosa succede, perché il ventre della vita consacrata diventa tanto sterile!”.

Il motivo è semplice, quando trasformi una religionse in una onlus dell’accoglienza e dell’umanitarismo, mettendo invece da parte la Fede, ricevi tanti applausi da media e non credenti, ma perdi i veri credenti. E non ne acquisti di nuovi, perché quelli vanno con MSF ed Emergency.

Vox

 

”In alcune congregazioni, fanno l’esperimento dell’inseminazione artificiale… Invitano persone, le ricevono e poi lì dentro nascono i problemi. No, si deve ricevere con serietà, discernere bene se c’è una vera vocazione e aiutarla a crescere. Contro questa tentazione di cessata speranza, dobbiamo pregare di più e con intensità, senza stancarci, bussando alla porta del cuore di Dio”. Anche perché, ”c’è un pericolo: è brutto, ma devo dirlo. Quando una congregazione religiosa vede che non ha figli né nipoti e comincia a essere sempre più piccola, allora si attacca ai soldi, che sono lo sterco del diavolo. Quando non hanno la grazia di nuove vocazioni, si preoccupano per la loro vecchiaia e pensano che i soldi salveranno la loro vita. Ma così non c’è speranza!”.