Ospitano profugo: lui sgozza la figlia di 7 anni

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Una bambina di sette anni è stata sgozzata in un appartamento di Upplands-Bro, a nord di Stoccolma. In quella Svezia, da dove il nostro governo ha preso spunto per il progetto alfaniano di ospitare i profughi nelle famiglie.

Lo sgozzatore è un eritreo di 36 anni, Daniel Gebru. Dieci mesi prima, Gebru era arrivato come profugo dall’Eritrea, passando dalla Libia per l’Italia. Lo scrive un giornale locale.

Gebru, durante il processo che si è tenuto in questi giorni, non è stato in grado di fornire i motivi concreti (se ci possono essere motivi per sgozzare una bambina) per cui ha tagliato la gola della bimba di sette anni nel bagno della casa che lo aveva ospitato fino a poco tempo prima.

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Quello che faceva lì in quel giorno non è chiaro, perché si era trasferito in un altro appartamento.

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Gebru, una sorta di Kabobo, ha dichiarato che voleva togliersi la vita, ma per ragioni sconosciute ha invece accoltellato la bambina per poi guardarla morire dissanguata.

Il terribile assassinio è avvenuto a luglio scorso, ma se ne ha avuta notizia più chiara solo pochi giorni fa, quando il profugo eritreo è stato ‘condannato’ ad una breve detenzione in un istituto psichiatrico e alla successiva espulsione. Che però è in dubbio, perché in Eritrea, questo sgozzatore di bambine, potrebbe essere ‘discriminato’.

I genitori della bimba sgozzata sono, ovviamente, furiosi per la sentenza.




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