Genitori impongono bambole nere a sorelline – VIDEO

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I genitori progressisti hanno rovinato il Natale di queste due sorelline, imponendo loro un regalo politicamente corretto. La reazione era prevedibile:

Le due bimbe sono state subito accusate di ‘razzismo’, e saranno, probabilmente, sottoposte ad un accurato lavaggio del cervello per distruggere la loro resistenza. E il loro istinto naturale. Perché il simile cerca il simile, l’ha detto un certo Platone qualche secolo fa.

A tal proposito interessante citare uno studio, nel quale i ricercatori hanno testato la reazione di bambini bianchi di appena 15 mesi di età.

Nel test, due adulti bianchi dividono i giocattoli tra i bambini, uno lo fa in modo eguale, l’altro in maniera diseguale.

In questo test, il settanta per cento dei bambini ha scelto di giocare con il ricercatore che ha distribuito i giocattoli in modo eguale.

Ma in un secondo test, quando un ricercatore ha favorito un bambino bianco rispetto ad uno di un’altra razza, intelligentemente, la scelta dei bambini bianchi si è spostata verso il ricercatore che li privilegiava.

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Questo significa che la coscienza razziale dell’individuo è innata, e che un bambino di 15 mesi è già cosciente della propria identità biologica. Lo studio appare sulla rivista Frontiers in Psychology.

Non finisce qui. Lo stesso studio ha rilevato che questo comportamento non è solo ‘egoistico’ – quello preferisce quelli come me, quindi con lui ho più possibilità – perché i bambini sono anche più propensi ad aiutare coloro che condividono la stessa razza, dimostrando che, lungi dall’essere un ‘comportamento errato’, il cosiddetto ‘razzismo’ – che poi è solo la platonica preferenza del simile – è il vero ‘comportamento naturale’. E’ conosciuto in psicologia evolutiva come bias di gruppo, le persone preferiscono quelli con le stesse loro caratteristiche.

Il professor Jessica Sommerville, ha dichiarato: ‘Al momento, circa la metà degli assistenti di ricerca nel mio laboratorio sono asiatici e l’altra metà bianchi, e la maggior parte dei bambini nei nostri esperimenti sono bianchi.

‘Sappiamo che già dall’asilo i bambini mostrano questo bias razziale, ma è sorprendente vedere questi tratti già così precocemente.’

A dimostrazione di come sia forte la coscienza di appartenere allo stesso ‘gruppo’, lo studio ha rivelato che quando si trattava di scegliere un compagno di giochi, i bambini sembravano più tolleranti davanti alle ingiustizie subite, quando il destinatario dei benefici apparteneva al loro stesso gruppo razziale bianco. Il che, ha un senso evolutivo: se non posso essere io il favorito, è geneticamente vincente che lo sia chi è il più possibile geneticamente simile a me.

Secondo Jessica Sommerville della University of Washington: ‘Se i bambini si preoccupassero solo dell’equità, allora avrebbero sempre scelto il distributore giusto di giocattoli, ma stiamo invece vedendo che sono interessati di più alle conseguenze per i membri del proprio gruppo.’

I malati sono quelli di Mare Nostrum, sono loro ad essere ‘contronatura’. In una forma di masochismo etnico che ha radici profonde in un disturbo autolesionista.