Chiamatelo il fardello Renzi. L’Italia non riesce a recuperare le perdite della Grande Recessione, e fa peggio di tutti gli altri Paesi Ue, che non è facciano già un granché bene. Secondo i dati Eurostat rielaborati dal Mise, va male soprattutto l’occupazione, particolarmente quella giovanile, che dal minimo registrato durante la crisi ha recuperato appena 0,9 punti rispetto ai 2,7 in Germania, i 4,2 in Gb (che non ha l’Euro) e l’1,9 in Spagna che però partiva da una disoccupazione il triplo della nostra.
Produzione industriale, -31% rispetto ai picchi pre crisi – In base ai dati contenuti nel “Cruscotto congiunturale” messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico, il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il 31% inferiore rispetto ai massimi pre crisi ed ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5% (ma partiva da dati spaventosi).
Il confronto è ancora più implacabile se si guarda esclusivamente al settore delle costruzioni: ad ottobre di quest’anno l’Italia era 85 punti sotto il massimo pre crisi ed ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna che, come scritto in precedenza, non dovrebbe essere però presa a confronto per i dati disastrosi dai quali partiva, soprattutto per il settore costruzioni.
L’Italia distanzia quasi tutti i partner europei solo nel clima di fiducia dei consumatori. Che è l’unico dato manipolabile, è un sondaggio.
L’Italia è infine fanalino di coda nell’occupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni con un tasso del 15,1% contro il 28% della Francia, il 43,8% della Germania, il 48,8% del Regno Unito. E non va meglio con l’occupazione generale.
Domanda: perché importiamo immigrati, viste queste cifre?