Islamici sfilano nelle piazze italiane al grido Allahu Akbar! – VIDEO

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Bandiere islamiche e Allahu Akbar. Gli islamici occupano le piazze italiane. A Brescia, oltre 1.500 musulmani, la maggior parte pachistani, molti clandestini, diversi di loro arrivati da poco come ‘profughi’ e ospitati negli hotel cittadini, hanno sfilato in città per commemorare la nascita di Maometto, quello volato in cielo su un cavallo alato.

ISLAMICI OCCUPANO STRADE ITALIANE AL GRIDO ALLAH AKBAR

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Posted by Voxnews on Venerdì 1 gennaio 2016

Paolo Grimoldi, deputato della Lega: “nel mese di dicembre in Lombardia, in quasi ogni provincia, si sono verificati gravi atti di vandalismo contro i presepi esposti nelle nostre piazze: l’ultimo episodio due giorni fa, a Seveso, in Brianza, dove è stato danneggiato il Gesù bambino esposto in piazza cardinal Confalonieri. Poche sere prima un simile episodio era accaduto nella vicina Barlassina. Si tratta di gesti gravi, non di semplici bravate, perché distruggere un presepe significa oltraggiare e offendere la nostra storia, la nostra tradizione e la nostra identità cristiana. Se fatti del genere avvenissero nei tanti Paesi islamici dove si applica la sharia per i responsabili ci sarebbe il taglio della mano o forse persino la lapidazione. Per tutti questi casi auspico che i vandali, se identificati da testimoni e grazie a telecamere, ricevano adeguate sanzioni dalle autorità preposte e vengano costretti a ripagare i danni provocati alle loro comunità.
E mi auguro, inoltre, che non si ripetano fatti come quello accaduto il 27 dicembre a Cesano Maderno, sempre in Brianza, dove la comunità islamica locale, protetta, tutelata e sempre difesa dalla locale giunta di centrosinistra, è scesa in piazza per una processione che pareva più che altro una manifestazione di protesta come quelle che siamo abituati a vedere a Gaza: vessilli verdi e urla ‘Allah akbar’ della piccola folla presente. Sarebbe questo il loro modello di integrazione? Inneggiare ad Allah nelle nostre piazze proprio nei giorni di Natale? Svegliamoci, prima che sia davvero troppo tardi…”.