“ISIS controlla coste libiche, sbarcati rinforzi 3 giorni fa”: avvertite Renzi

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La Libia, nuovo Eldorado dell’Isis: l’incubo paventato dai servizi di intelligence occidentali sembra dunque avverarsi. Fonti concordanti locali hanno infatti riferito “dell’arrivo a Sirte di vari combattenti, tra cui alcuni ‘leader’ dello Stato islamico, provenienti dall’Iraq e dalla Siria”. I jihadisti, “partiti da Raqqa, hanno poi raggiunto a bordo di imbarcazioni, giunti tre giorni fa, le coste libiche, eludendo la sorveglianza della guardia costiera”.

Ma i rinforzi ai fondamentalisti sarebbero arrivati anche dal sud desertico – da Mali, Ciad e Nigeria – con “una quarantina di Boko Haram”, pronti a immolarsi per realizzare i folli proclami del ‘Califfo’. . Il dossier libico e la minaccia rappresentata dall’Isis sono stati al centro del vertice ad Algeri dei Paesi confinanti.

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L’inviato delle Nazioni Unite per la Libia, Martin Kobler, ha chiesto conto dei “progressi concreti per stabilizzare la Libia”, invitando poi a “firmare l’accordo per creare subito un nuovo governo di unità”, mentre le tribù del sud del Paese, i Tebu e i Tuareg, hanno aperto a un accordo della missione Onu per formare un esecutivo di riconciliazione. Approfittando dell’instabilità politica e in assenza di un governo centrale, ma anche per la vastità del suo territorio in gran parte disabitato, i terroristi del Califfo, forti di oltre circa 5.000 combattenti, controllano oramai una vasta porzione a est della Libia – oltre 250 chilometri di costa – con l’obiettivo di estendere il loro raggio d’azione fino alla mezzaluna petrolifera tra Sirte e Bengasi.

Dei rinforzi in Libia con combattenti provenienti dalla Siria e dall’Iraq e della possibilità che Sirte si trasformi nella nuova Raqqa avevano parlato nei giorni scorsi gli 007 occidentali, preoccupati che la città nel nord-est della Libia possa diventare la nuova ‘capitale’ dello Stato islamico, proprio a due passi dall’Europa.