In contrasto con l’assurda propaganda mediatica, secondo la quale i rifugiati pagherebbero le spese per loro sostenute attraverso i tassi di crescita economica più elevati (allora anche le ricostruzioni post-terremoto), l’economista tedesco Bernd Raffelhüschen stima che nel lungo periodo (quindi non solo le spese per l’emergenza) i rifugiati costeranno alla Germania la cifra esorbitante di 900.000.000.000 di euro. Avete letto bene: 900 miliardi di euro.
Bernd Raffelhüschen è il direttore del Research Center for Generational Contracts. Il suo calcolo comprende il costo di tutta la spesa del governo per i rifugiati, compresa la previdenza sociale, nel corso della vita di un rifugiato.
Raffelhüschen ha affermato che “anche con una (improbabile ndr) integrazione dei migranti nel mercato del lavoro entro sei anni, le spese nel lungo termine saranno di 900 miliardi di euro.
Questo, ovviamente, sempre che Merkel non ne faccia arrivare altri. E sempre che entro sei anni lavorino tutti, cosa improbabile, vista la disoccupazione vicina all’80 per cento degli islamici in paesi come GB e Francia.