Ragazzina cristiana rapita mentre va a scuola e convertita a forza

Vox
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Sialkot – Ancora un caso di sequestro e conversione forzata all’Islam di una giovane ragazza cristiana in Pakistan. Il sequestro risale al 9 novembre; la vittima ha 13 anni e si chiama Sana John: fino a pochi giorni fa viveva con la sua famiglia a Haji Pura, nella città di Sialkot, provincia del Punjab. Ieri la famiglia ha dimostrato davanti al Press Club per protestare contro la autorità che, nonostante le numerose denunce presentate dai genitori della vittima, non fanno nulla.

Non fanno mai nulla. I cristiani sono pochissimi in Pakistan e vengono perseguitati da popolazione e governo. E noi che facciamo? Diamo asilo ai giovani maschi pakistani: geniale.

Il 9 novembre, il padre ha lasciato casa alle 07:45, per andare al lavoro. Un po’ più tardi, verso le 8, le due figlie si sono incamminate verso la scuola. La sorella di Haji, Hina, racconta ad AsiaNews: “Sulla strada per la scuola un ragazzo di nome Rambo, il figlio di un ricco musulmano locale, ci ha fermato e ha preso Sana per mano, trascinandola via”.

“Sana ha provato a ribellarsi, dicendo che voleva andare a scuola. Rambo, l’ha trascinata con lui, e mi ha ordinato di lasciare. Avevo paura, e sono corsa a scuola”.

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I primi rapporti rivelano che Rambo ha forzatamente convertito la ragazza e ha minacciato il padre, Shahid, per non denunciare il caso alla polizia o un’altra delle sue figlie sarebbe stata rapita. Inoltre, la famiglia del giovane musulmano ha invitato i leader islamici locali che hanno scatenato la mafia locale contro i cristiani.

Nonostante le minacce, i genitori di Sana hanno presentata denuncia alla polizia. Tuttavia, la polizia non ha preso alcun provvedimento, neppure i giudici distrettuali si sono mossi per riportare la ragazza alla sua famiglia. “Sana era una bella ragazza”, dice il padre, voleva “diventare un medico. Non dormo dal suo rapimento. Mi aggiro da un ufficio all’altro in cerca di giustizia, invano.”

La polizia e i giudici sembrano inerti: “In Pakistan – aggiunge – non c’è giustizia per i poveri e i diseredati,” soprattutto se “sono cristiani.”

E noi diamo asilo ai loro carnefici.