Il condominio abusivo dove si tifa ISIS: festa per stragi Parigi

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La sera degli attentati di Parigi c’erano dei bambini che festeggiavano lanciando mortaretti nei tombini e nelle fognature al grido di «Allah akbar», dio è grande. Ma se pensate che si tratti di giovani islamici che vivono in un quartiere di Gaza o in un sobborgo di Kabul vi sbagliate di grosso. Nossignori, quei piccoli in festa per le stragi jihadiste che hanno colpito il cuore dell’Europa stavano a Borgetto Lodigiano, un paesino di neanche 5mila anime in provincia di Lodi, ad appena 56 chilometri da Milano.

Lo scrive Libero e lo conferma il sindaco del paese: «Il nostro Comune è aperto a tutti quelli che rispettano le leggi e vogliono integrarsi: chi non è disposto a stare alle regole da noi non è il benvenuto».

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Già. E dire che in quel piccolo paese del lodigiano stranieri e immigrati ci hanno fatto casa. O meglio, se la sono presa senza chiedere a nessuno. Come è accaduto nei tre palazzi residenziali del centro, a neanche 300 metri dalla sede del Municipio: da anni lì ci vivono 52 famiglie, quasi tutte egiziane, quasi tutte provenienti da El-daqahliyya, una regione a nord del Cairo. In quegli edifici ci stanno illegalmente. Hanno preso possesso di quegli appartamenti qualche anno fa, quando quegli stabili sono rientrati in una procedura fallimentare. «Dovevano regolarizzarsi, non lo hanno mai fatto», racconta Gargioni, «nel 2013 è subentrato un custode egiziano e da allora le chiavi di quelle case sono passate di mano in mano: è difficile anche solo contarli».

«Siamo preoccupati, ma non siamo sorpresi», commenta Pietro Foroni, consigliere regionale e comunale del Carroccio proprio a Borghetto: «Purtroppo siamo abituati a queste scene: più volte abbiamo visto mussulmani che quando va bene non prendono le distanze dagli atti di terrorismo, mentre quando va male inneggiano alle stragi». Poi conclude: «Quella di Borghetto è una situazione particolare, ma che ci dimostra per l’ennesima volta che l’Islam moderato non esiste. La cittadinanza italiana si guadagna non solo col tempo, ma anche condividendo gli stessi valori della nostra società. E questo i giovani mussulmani spesso non lo fanno».

Ma sgomberarli no?