Crocifissi devastati a Livigno, quarto caso

Vox
Condividi!

CrocifissoE’ accaduto. Ancora una volta. Sempre nella stessa zona. Prima due casi a Livigno; poi un terzo in Alpe Vago, nei pressi del Passo della Forcola; ed ora questo, ad Altumeira, in Val Viola. Anche qui è stato trovato un crocifisso, il quarto in pochi giorni, brutalmente danneggiato. Qualcuno gli ha amputato le braccia, con una motosega.

Ad essersene accorto per primo è stato un cacciatore della Valdidentro. Che si è precipitato ad informare dell’accaduto la vedova di colui, che nel 1969 volle questa sacra immagine sul posto, quale segno di ringraziamento al Signore, per aver salvato la figlia da una grave malattia. Ovvio il dolore dei familiari, nell’apprendere la notizia. E non solo il loro. A Facebook ha affidato il proprio sfogo anche il figlio di chi ha compiuto, suo malgrado, il triste ritrovamento: «L’ignoranza, l’inciviltà e la mancanza totale di valori ha purtroppo colpito anche nella nostra Valdidentro, presso il parcheggio di Altumeira – ha scritto – Vergognatevi, o voi poveri imbecilli, che non avete capito proprio un accidente della vostra vita e vi invito a riflettere su quello che avete commesso».

Vox

Al momento le indagini condotte dalle forze dell’ordine sono contro ignoti, si parla di generici “atti vandalici”. Ma è difficile immaginare che sia solo questo il movente e che siano del tutto estranee le motivazioni religiose, dato che nel mirino degli autori criminali finiscono sempre e solo crocifissi. Che peraltro pullulano in zona, sono circa un centinaio, molti dei quali realizzati da Battistin Silvestri, quando, rientrato dalla prima guerra mondiale, si rese conto di quanti in paese bestemmiassero. Voleva che fossero, ad ogni angolo, un costante richiamo alla fede.

Di certo gli autori del sacrilegio non è gente del posto: quanto meno di questo è convinto il parroco di Livigno, mons. Giuseppe Longhini. Che ritiene la fede dei valligiani troppo robusta e provata, per esser capace di simili gesti. Dev’esser dunque qualcuno che viene da fuori… ma chi?

In collaborazione con: nocristianofobia.org