E’ sempre più evidente. Quei pochi bambini che ci fanno vedere insieme alle moltitudini di giovani e meno giovani maschi islamici, non sono i loro figli, sono bambini spesso portati via dalle loro famiglie in Siria o in altri paesi e utilizzati per passare i confini, strumentalizzando l’idiozia europea.
L’ultimo caso riguarda un povero bambino siriano mentalmente ritardato. Si chiama Cuma, ha sei anni e non ha il padre.
E’ stato trovato legato mani e piedi in una miniera oltre il confine con la Turchia, dove chi l’aveva utilizzato per passare (forse parenti, ma questo non è ancora chiaro) lo ha abbandonato a morire di fame e freddo. Legato.
Il bambino, che è gravemente ritardato, è stato trovato parzialmente assiderato e denutrito. Portato in ospedale sta ora recuperando.
Questi sono i profughi.