Snowden: “Usano smartphone per spiare tutti”

Vox
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Una realtà angosciante, quella svelata da Snowden. Le agenzie di spionaggio avrebbero il totale controllo di un qualunque smartphone, usato potenzialmente come un’arma per spiare chiunque se ne serva (ma anche gli ambienti circostanti) all’insaputa degli interessati.

Almeno, questo vale per i famigerati GCHQ, l’agenzia d’intelligence britannica la Nsa americana, già coinvolte nello scandalo Datagate.

L’ex agente Usa, rifugiatosi in Russia nel 2013, dove ha ottenuto asilo, intervistato dalla Bbc dal suo esilio di Mosca, ha descritto nel dettaglio il sistema messo a punto dagli 007 britannici e dai loro colleghi USA per intrufolarsi nei telefonini di ultima generazione e manipolarli a piacimento: in modo da ascoltare le conversazioni, scattare foto, carpire qualsiasi dato archiviato o magari da usarli come registratori o come indicatori di posizione.

Anche se spenti. Il segreto di tutto sono alcuni software, dai nomi ‘puffosi’: Dreamy Smurf (la versione inglese del Puffo sognatore) può accendere e spegnere a distanza il telefonino preso di mira. Un secondo, Nosey Smurf (il Puffo curiosone), è in grado di registrare ogni conversazione o agire da intercettazione ambientale.
Un terzo, Tracker Smurf (il Puffo segugio), funziona come geolocalizzatore capace d’individuare la posizione di chi ha con sè lo smartphone e di seguirne gli spostamenti.

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Snowden ha precisato che nulla di ciò che si fa con il telefonino in questione, o che succede intorno ad esso, può sfuggire agli spioni se questi lo desiderano.

L’occhio di Gchq e Nsa vede i messaggi, individua chi chiama chi, ascolta le conversazioni, risale a tutte le ricerche condotte in internet con il browser, traccia i movimenti e scatta discretamente foto al possessore del telefono e a chi o cosa gli siano vicini.

Snowden ha poi parlato dei rapporti “incestuosi” fra i governi britannico e americano e le grandi aziende del web.

E dell’esistenza di Paranoid Smurf (il Puffo paranoico), concepito per rendere più difficile ai tecnici l’individuazione di tracce di manipolazione anche nel caso in cui ci si dovesse accorgere che qualcosa nel telefonino non va.




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