SASSARI – Esilarante dalla Sardegna. Una delegazione dell’amministrazione comunale di Valledoria, capeggiata dal sindaco, tal Tore Terzitta, dall’assessore ai servizi sociali Beatrice Serra e dal vice sindaco Ettore Puttolu, si è precipitata a solidarizzare con i sedicenti profughi in protesta, che stavano bloccando la zona:
«Hanno ragione i nostri ospiti a lamentarsi dei disagi che stanno patendo da mesi – dice il sindaco – non è possibile mangiare tutti i giorni riso bollito, mezzo bicchiere di latte, un po’ di insalata e della carne di pollo di scarsa qualità, tutto con razioni di cibo veramente non idonee al fabbisogno quotidiano. Senza contare – precisa il primo cittadino – che per quattro giorni i migranti sono stati costretti a cenare al buio in quanto la cooperativa non aveva pagato la bolletta dell’energia elettrica nei tempi dovuti».
Riso, pollo e insalatina. Un dramma.
«Ho telefonato al prefetto – continua il sindaco Terzitta – e gli ho esposto il problema che ormai è arrivato all’esasperazione. Come già detto a suo tempo, noi non siamo contrari
all’accoglienza dei profughi ma di certo questo non è un modo civile di trattare i nostri sfortunati ospiti. Auspichiamo che ognuno faccia il proprio dovere».
Non servono commenti, né sul sindaco, né sui suoi ‘sfortunati ospiti’.