Media trasformano assassino mulatto, in un ‘filo-nazista’

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Per rendersi conto del livello di degrado culturale e rovesciamento della realtà, al quale sono arrivati i media occidentali, basta vedere come hanno trattato l’ultima strage avvenuta in un college americano:

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Il solito giornale ‘colto’ trasforma un assassino mulatto di giovani cristiani, in un ‘filo-nazista’. E non è l’unico, è stato un coro, anche nei telegiornali. I giornalisti, tranne rare eccezioni, sono generalmente servi dell’idea dominante di turno: che significa l’idea di chi comanda, non della maggioranza.

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Voi capite che definire un mulatto ‘nazista’, è come definire un ebreo palestinese o uno che scrive sul Fatto o Repubblica giornalista. Eppure sono arrivati anche a questo. Il che dà il senso del livello manipolativo dei media italiani: le notizie che danno (molte non le danno proprio) sono quasi sempre confezionate in modo tale da non turbare le indicazioni di chi sta in alto.

Il che ci pone anche davanti ad un dilemma sulle ‘fonti’. Molti nemici, su alcune notizie che Vox riesce a scovare, esigono la ‘fonte’, ma le fonti sono avvelenate. Provate ad andare negli anni trenta e chiedere le fonti giornalistiche sull’esistenza dei campi di concentramento. O nell’Unione Sovietica sui Gulag.

Non viviamo tempi normali.

PS. Vi sembra normale, che il vice-direttore di un’agenzia di stampa, LA PRESSE, che dovrebbe essere ‘asettica’, scriva sul Fatto? Rende evidente l’esistenza di un sistema giornalistico incestuoso.