Dire “Marocchino di merda” costa 2.500 euro

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BELLUNO – Ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale. E’ lo psico-reato costato un processo ad Angelo Savi, 64 anni, di Belluno che in un giorno come un altro, nel 2014, si fece scappare la frase “marocchino di merda” verso un vicino di casa africano che continuava a gironzolare nella sua proprietà.

Il processo si è aperto ieri davanti al collegio presieduto da Antonella Coniglio (a latere Elisabetta Scolozzi e Cristina Cittolin, con la richiesta della difesa, affidata ad Anna Casciarri dello studio Paniz, di proscioglimento dell’imputato in quanto tra le parti vi è stato un un risarcimento di 2.500 euro, più le scuse. Alla richiesta della Casciarri non si è opposta la parte civile affidata all’avvocato Massimo Moretti.

Hanno incassato.

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Il tribunale, tuttavia, pur non avendo nulla contro l’istanza, ha subordinato la decisione all’audizione della parte offesa, audizione che avverrà in camera di consiglio il 27 gennaio prossimo.

Siamo al racket del razzismo. Fanno soldi sfruttando le nostre demenziali leggi.

E’ tipico del totalitarismo punire pensieri e parole, e non spacciatori, stupratori e assassini. Perché lo Stato teme chi pensa, gli è utile chi delinque e genera caos.