Università gratis per i profughi: altre bufale di Butac.it a difesa dei ‘compagni profughi’

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E’ ormai un’abitudine di Butac.it , quella di storpiare le notizie sull’immigrazione, nel puerile tentativo di negare l’evidenza:

È da qualche giorno che me la segnalate. Pensavo non necessitasse commento alcuno. Ma partita da blog politici ben noti…

Posted by BUTAC – Bufale un tanto al chilo. on Domenica 27 settembre 2015

Così scrivono quelli di Butac.it :

I profughi che hanno avuto accesso ai corsi dell’Orientale sono novanta, seguono quasi esclusivamente corsi di lingua, principalmente italiano, tedesco e inglese. Corsi che dovrebbero venire offerti gratuitamente nelle strutture dove sono ospitati, strutture che ricevono soldi per fornire quei corsi, ma che spesso non lo fanno, per mancanza d’insegnanti o per altre ragioni che non andremo ad ipotizzare. Che una struttura statale offra ai profughi corsi fatti meglio di quanto sia possibile fare in altro modo, gratuitamente, non mi sembra sia nulla di così tragico. Se poi gli studenti vogliono continuare gli studi fino alla laurea possono farlo, ma su novanta quanti potranno mai essere? Fossero anche tutti i novanta, è comunque falso dire che gli italiani invece devono pagare in ogni caso. Gli italiani, come spiegato sul sito stesso dell’Orientale, se hanno particolari condizioni economiche o sono studenti meritori possono usufruire delle borse di studio, che comprendono tasse, alloggio e costo dei libri, come in tutte le Università statali:

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L’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario – A.Di.S.U. “L’Orientale” bandisce ogni anno un concorso pubblico per il conferimento di borse di studio universitarie a studenti in particolari condizioni economiche e di merito. Il bando viene abitualmente pubblicato nei mesi giugno/luglio.
Per maggiori informazioni visitare il sito A.Di.S.U.

Nel caso che vi siano dei costi d’iscrizione e lo studente abbia vinto la borsa di studio per merito o per reddito, alcune Università prevedono il pagamento di una tassa iniziale che però viene rimborsata. Inoltre, in collaborazione con l’Università, si offrono finanziamenti per computer portatili, ma solo agli studenti che lo meritino.

Praticamente non vi è nessuna differenza tra il trattamento di uno studente italiano e un immigrato in attesa dello status di rifugiato a parità di reddito.




 

Già, il fatto che un africano possa avere in Italia, lo stesso trattamento di un italiano, e ritenerlo ‘normale’, è qualcosa di pazzesco. Provate ad andare in Africa, vedrete come vi trattano.

Ma, al di là di questa cosa che pare a noi ovvia, il diavolo è nei dettagli. E’ vero che ‘a parità di reddito non vi è nessuna differenza tra il trattamento di uno studente italiano e un immigrato in attesa dello status di rifugiato‘, peccato che i sedicenti profughi (in realtà il 97 per cento clandestini) siano tutti nullatenenti, proprio in virtù del loro status. Quindi il 100 per cento di loro ha i ‘requisiti’.

Siete contenti di pagare l’università ai figli degli africani?