Paesi Est ricorreranno a Corte Giustizia contro ricollocamenti

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Cechi, slovacchi, ungheresi e romeni hanno votato no, al ricollocamento farsa della UE. Invece di espellerli e ricollocarli in Africa, li vogliono sparpagliare come coloni sul territorio europeo: è un piano di colonizzazione.

E alcuni di loro ricorreranno alle Corti di Giustizia europea: è una questione di sovranità nazionale. Non possono essere governi stranieri, a decidere di inviarti manipoli di stranieri: si chiama invasione.

La Slovacchia è la prima ad annunciare ufficialmente di voler procedere legalmente contro la decisione a maggioranza presa ieri, martedì, a Bruxelles sulla distribuzione dei 120’000 clandestini.

La notizia è stata comunicata dal premier slovacco Robert Fico. La Repubblica ceca, per ora, ha da parte sua anticipato che non seguirà Bratislava nella sua iniziativa.

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L’idea del voto a maggioranza – salutata dai galoppini di Soros con entusiasmo – non è male solo per la cosa in sé, ma anche per l’imposizione. E’ un atto di arroganza. Una cessione, l’ennesima, di sovranità dagli Stati ai burocrati Ue.

Dietro il voto degli Stati a maggioranza, c’è, in realtà, l’inizio del passaggio da una unione di Stati ad un Superstato sovietico.

E questo, i paesi dell’Est, lo comprendono meglio di noi. Giudicano quindi invasione politica qualunque decisione a maggioranza, anche ad ampia maggioranza (“qualificata” come si dice). Invasione qualunque decisione che non sia quella del singolo Stato che la adotta.

Non è, infatti, solo una questione di numeri, ma di principio: la Slovacchia doveva prendere 190 sedicenti profughi. Ma nulla vale la sovranità nazionale. Vero, Mattarella?