Famiglia con 2 bimbi in auto, Vescovo non li vuole: “Spazio ai profughi”

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Lecce – L’arcivescovo metropolita di Lecce, Mons. Domenico D’ambrosio, si vuole lanciare bel business dell’accoglienza lanciato da Bergoglio.

“Le case prima a noi e poi ai profughi”.Con questo grido di dissenso oggi numerose famiglie e persone sfrattate dalle proprie abitazioni hanno manifestato contro la folle decisione dell’arcivcescovo, in una città dove l’emergenza abitativa è a livelli di guardia.

“Non e’ giusto – dicono – a noi che siamo italiani e leccesi, nessuno ci aiuta, invece a questi profughi viene addirittura prospettata l’idea di dare loro subito un alloggio, ma dov’e’ qui la giustizia?”.

A dimostrazione di quanto l’emergenza sia attuale e riguardi tante famiglie, domani due leccesi sfrattati, la signora Laura Critelli e il signor Piero Scatigna,su iniziativa di alcuni senatori del Movimento 5 stelle, saranno ricevuti a Roma al senato, dove spiegheranno la loro storia. Giovedì mattina, invece, saranno in diretta invece su Rai 1.

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Come spiega il segretario di Codici Lecce, l’ avv. Stefano Gallotta, la signora Laura e il signor Stefano si recheranno a Roma dove, dapprima, su invito della Senatrice M5S Daniela Donno, Vice Presidente della Commissione Diritti Umani, saranno ospiti al Senato e, il giorno seguente, interverranno in diretta nella trasmissione di Rai1 “Uno Mattina-Storie Vere”, condotta da Eleonora Daniele, per raccontare le proprie storie di vita e di grave disagio abitativo e sociale.

Così come molti operatori del sociale, l’associazione Codici segue da tempo le tristi vicende della famiglia del signor Piero Scatigna e della signora Laura Critelli.

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I fatti sono presto raccontati: il signor Scatigna, dopo aver subito uno sfratto per morosità, l’uomo ha dovuto separarsi a novembre scorso da moglie e figlie, di 10 e 8 anni, accolte provvisoriamente in casa di parenti. Ha dormito per lungo tempo in auto, parcheggiata in un piazzale antistante la temporanea dimora della moglie e delle figlie, affrontando ogni condizione atmosferica e subendo, purtroppo, numerose aggressioni notturne. Proprio a causa di tale precaria situazione, il signor Piero è oggi affetto da diverse patologie respiratorie e per lui, se non vi saranno buone nuove, si prospetta la possibilità di tornare a dormire in auto sin dal prossimo mese di ottobre.

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Difficile e critica anche la condizione della signora Critelli: finita per strada a seguito di sfratti e dopo essere stata allontanata dall’abitazione della figlia, si trova provvisoriamente presso l’alloggio popolare assegnato al marito, dal quale è da tempo separata. L’ abitazione – come racconta la donna – è troppo umida per le sue già precarie condizioni di salute.

Tanti sono stati gli appelli inoltrati da Codici Lecce alle istituzioni locali, ma sono caduti nel vuoto, “così come la proposta di istituire un tavolo di lavoro che individui e metta da subito a disposizione, per le emergenze più gravi, quegli edifici del patrimonio comunale e/o di altri soggetti pubblici o privati al momento inutilizzati e/o vuoti da tempo, da dedicare alla riprotezione abitativa dei nuclei familiari in disagio estremo” scrive l’avv. Gallotta.

Oggi si riaccende una speranza visto l’interessamento della stampa, del Quirinale e, in particolare, della Senatrice del Movimento 5 Stelle, Daniela Donno.
“Ribadiamo che occorre intervenire subito per far fronte a queste emergenze: questa inerzia è un pessimo biglietto da visita per la città e non è degna di una Paese civile”, dichiara l’avv. Stefano Gallotta.

In ultimo la stoccata del segretario di Codici Lecce in merito all’allestimento delle luminarie in occasione della festa di Sant’Oronzo. “Non credo proprio che lassù il Santo abbia gradito questo indecente sperpero di denaro per le luminarie e quant’altro. Questa festa “religiosa” è stata uno schiaffo per chi vive per strada. Quante famiglie potevano essere aiutate con quei soldi! Allora sì che il Santo avrebbe benedetto la nostra città” conclude Gallotta.

Bergoglio e Vescovi abbandonano le nostre famiglie, per fare affari con gli africani. Giovani maschi africani.