Casi di Tubercolosi in centri profughi nascosti ai media: la denuncia del consigliere in Regione Lombardia

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I consiglieri della Lega chiedono alla Regione Lombardia di intervenire per «criticità igienico-sanitarie nei centri di accoglienza per richiedenti asilo della Provincia di Monza e Brianza». Gravi, criticità.

A presentare l’interrogazione, il capogruppo regionale Massimiliano Romeo. Il documento denuncia il verificarsi di «un caso di malattia tubercolare nel centro di accoglienza di Limbiate sebbene non si abbia alcuna notizia della data effettiva in cui è stata diagnosticata la patologia». Non lo hanno comunicato!

L’Asl locale ha dovuto confermare il caso in una nigeriana «effettivamente verificato lo scorso aprile».

A questo punto, la Lega chiede controlli sanitari rigorosi – che ora non ci sono per la latitanza del governo – nei centri perché «le condizioni di sovraffollamento in cui versano possono rappresentare un grave elemento di rischio, favorendo l’eventuale propagazione e diffusione di malattie contagiose».

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Sempre Massimiliano Romeo lo scorso 26 agosto, denunciò: «Mi sono giunte notizie che la Prefettura di Monza e Brianza ha chiamato direttamente i tecnici dei comuni senza avvisare i sindaci per far allestire campi profughi. Cosa gravissima, un vero attentato alla democrazia. Il Nord deve reagire, basta Prefetture, è ora di abolirle».

Il 44enne Massimiliano Romeo è in prima linea. Da capogruppo ha promosso presidi contro i finti profughi davanti alla prefettura di Bergamo, mozioni per tenere «fuori la teoria gender dalle scuole e dare un ruolo preponderante ai genitori nell’educazione» e come ispiratore del convegno a favore della famiglia dello scorso gennaio.

Romeo è promotore anche del servizio di consulenza gratuita “sportello Sos fisco” nei locali della Regione: «Lo sportello è rivolto a quei cittadini che si disperano perché hanno ricevuto cartelle esattoriali da Equitalia e non sanno davvero che fare, dato che il problema appare molto spesso insormontabile», come spiegò al lancio dell’iniziativa.

E’ il padre della legge che alza il requisito di residenza da 5 a 10 anni per accedere alle case popolari e la norma anti-moschee con regole più severe per aprire nuovi luoghi di culto. Insomma, un politico da tenere d’occhio.




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