Avrete notato un curioso particolare, i clandestini che quando sbarcano vengono sempre definiti ‘profughi’, anche se arrivano da paesi improponibili come Ghana, Pakistan o Senegal, si trasformano magicamente in ‘persona’ o al massimo regrediscono alla qualifica di ‘migrante’, in caso di reato.
E’ successo allo sgozzatore ivoriano di Catania. Lui è ufficialmente un profugo, perché vive al Cara di Mineo, a spese nostre. Lo è, per quanto possa risultare assurdo che un cittadino della Costa d’Avorio sia considerato tale. Ma i giornali hanno subito preferito l’utilizzo di altri termini. Per sviare il lettore, perché non faccia 2+2 e assimili lo sgozzatore ai suoi colleghi che sbarcano.
Ma non è un caso. Lo stesso è accaduto giorni fa per la banda di spacciatori ospitata in un hotel di Cesenatico. Li hanno definiti ‘profughi’ fino al giorno prima, poi sono magicamente diventati ‘altro’.
E’ la dis-informazione di massa.
Un pensiero su “Semantica à la carte: quando sbarcano sono tutti ‘profughi’, quando sgozzano no…”
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