Bergoglio distribuisce 12mila infradito ai clandestini

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I giovani maschi africani che arrivano dal mare, rendono.  Quindi,  le Caritas si è lanciata a capofitto sul business dei clandestini che arrivano in Italia.

La mappa dell’accoglienza business da parte della Chiesa Cattolica post Concilio è variegata da Nord a Sud, naturalmente isole comprese.

L’ORATORIO DI BRUZZANO
L’oratorio della parrocchia della Beata Vergine Assunta di Bruzzano, periferia di Milano, dal 24 luglio ha aperto le porte per accogliere un massimo di 90 finti profughi al giorno.

A gestire l’oratorio sono un centinaio di volontari del quartiere, assieme agli operatori dell’associazione presieduta da don Virginio Colmegna. A coprire i costi del progetto, che durerà fino alla fine di agosto, anche alcuni sponsor privati. Più di 250 gli stranieri già accolti.

LA CARITAS DI CAGLIARI
Molto attiva è la Caritas diocesana di Cagliari, che ha stabilito un’accoglienza straordinaria presso la sede in viale fra Ignazio 88. Per fronteggiare al meglio il servizio di accoglienza la Caritas accoglie beni di primo conforto come vestiario, scarpe, infradito, asciugamani, bagnoschiuma, occorrente per la barba.

LA CHIESA DI GENOVA
Nello spirito del business, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha accolto la richiesta proveniente dalla Prefettura di Genova per l’ospitalità dei profughi. E oggi la Chiesa genovese cura già l’accoglienza di 50 di questi finti profughi in una struttura di San Martino; altri 42 li ospita in una struttura diocesana in via del Campo; 15 li accoglie presso il Monastero in Via Bozzano nel quartiere di San Fruttuoso; 85 li ospita a Di Negro.

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SUORE IN PRIMA LINEA
Le Suore Gianelline hanno accolto nella loro Casa Provinciale in Salita del Monte 23 presunti profughi. Il Rettore del Santuario delle Tre Fontane a Montoggio ospita stabilmente 30 giovani provenienti da Paesi africani e asiatici.
Il Ceis (Centro di Solidarietà di Genova) ne sta accogliendo 16 a Fassolo; 33 a Campo Ligure e a Genova; inoltre, attraverso l’Aub, ospita a Genova 50 profughi presunti minorenni, che rendono tre volte gli adulti in rimborsi.

BERGAMO
Sempre al Nord, è mobilitata la diocesi di Bergamo che fa accoglienza in strutture della Chiesa: Casazza, Botta di Sedrina, San Paolo d’Argon, Villa Amadei, la Battaina di Urgnano. Solo a Valbondione ci sono due strutture di un privato prese in affitto da CaritasTutto a spese nostre.

IL BUSINESS DI DON SIRO
A San Siro di Bagnoli di Sopra nel padovano, il parroco Don Siro ha sfidato quella  parte del paese che si è ribellato contro l’accoglienza della Chiesa locale ai 26 AFRICANI. «Il motivo per cui la gente ha paura è un altro, c’è una paura del futuro, perché non si vedono prospettive per i propri figli, una paura che si riversa oggi sugli immigrati», ha spiegato il parroco. E lui importa concorrenti: geniale.

LA CASA DI CREMONA
In prima linea la Chiesa Cremonese che già da tempo ha offerto ospitalità ai finti rifugiati presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona. Ma i posti non sono ormai più sufficienti e, grazie anche a una sempre maggiore sensibilizzazione delle comunità, diverse parrocchie hanno aperto le proprie porte. Parrocchie e non solo: porte aperte anche dalle comunità vicine alla diocesi come «Magnificat» di Villarocca, frazione di Pessina Cremonese. 

IL COORDINAMENTO SBARCHI
Anche l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova tende la mano ai clandestini che, sempre più spesso, approdano sulle coste reggine. E’ nato il Coordinamento Diocesano Sbarchi che può operare anche in Area di Sbarco grazie al riconoscimento della Prefettura di Reggio Calabria. Coinvolge stabilmente 60 sbandati appartenenti ad Associazioni che operano in città.

I NUMERI DELL’ACCOGLIENZA REGGINA
Gli immigrati sbarcati a Reggio da Giugno 2014 a Luglio 2015 sono circa 26.000 di cui 1.500 presunti minori non accompagnati. Il Vaticano ha distribuito in area di sbarco e nei centri di primissima accoglienza 12.000 paia di infradito, 15.000 confezioni di succhi di Frutta e Merendine.
Una banda di affaristi e criminali che fanno del favoreggiamento dell’immigrazione clandestini un modus vivendi.