IL PIANO KALERGI – Seconda parte: Invasione mascherata da ‘crisi umanitaria’

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IL PIANO KALERGI

– SECONDA PARTE –

Di Riccardo Percivaldi

multiculturalism

Sono passati tre anni da quando nel dicembre del 2012 pubblicammo il nostro articolo sul Piano Kalergi che suscitò un grandissimo interessamento da parte del pubblico e che svelava come l’immigrazione di massa risponda non ad un fenomeno spontaneo o ad un’emergenza umanitaria, come la propaganda immigrazionista vorrebbe farci credere, ma ad un preciso piano di ingegneria sociale che prevede la distruzione dei popoli europei e la loro degradazione a masse di ibridi afro-asiatici facilmente dominabili dall’elite al potere.

Abbiamo visto come questo piano diabolico sia alla base dell’attuale Unione Europea, un’oligarchia di criminali in colletto bianco che ha instaurato una burocrazia di stampo sovietico per portare a termine gli scopi del mondialismo e l’asservimento di un intero continente a una casta di banchieri fanatici e senza scrupoli.

Nell’arco di questo tempo abbiamo potuto assistere ad un accelerazione del Piano Kalergi. Grazie alle missioni Mare Nostrum e Triton, è stato infatti creato un vero ponte navale per portare direttamente i veicoli di riproduzione dei nuovi mostri sulle coste italiane che, attraverso la complicità criminale delle coop vaticane e di sinistra, vengono inseriti non più in centri di accoglienza, ma addirittura in appartamenti e abitazioni private per favorire l’amalgama etnico e l’opera di imbastardimento forzato.

L’eugenetica è la tecnica per migliorare la qualità razziale di un popolo, la sua salute, la sua longevità, la sua bellezza. Accanto a questa esiste anche un’altra tecnica, diabolica, che potremo chiamare “cacogenetica” che mira invece a degradare, ad abbruttire e a degenerare i popoli, in particolare quelli europei, per distruggere per sempre la razza bianca. E questo è appunto lo scopo del Piano Kalergi e dei burocrati di Bruxelles, coadiuvati dalle varie centrali mondialiste operanti sul territorio nazionale, quali il Vaticano, i partiti di sinistra, i Centri Sociali, le ONG, la criminalità organizzata e le associazioni ebraico-massoniche.

I popoli europei sono infatti i più dotati dal punto di vista spirituale, morale e intellettuale. Sono gli unici che possono costituire una seria minaccia all’instaurazione del regno messianico degli usurocrati teorizzato da Kalergi e dalle logge. Gli unici che ancora oggi, se volessero, potrebbero ribellarsi. Perciò, per i mondialisti, è tanto più necessario estirpare alle fondamenta ogni residuo di civiltà europea, di cultura europea e di memoria storica europea, imponendo sin nelle scuole una controeducazione demonica a base di genderismo, omosessualismo, relativismo, antirazzismo e multiculturalismo in modo da minare le fondamenta psichiche, caratteriali, spirituali e biologiche della persona e trasformare l’Europa in un’immensa pattumiera di genti di colore, mentalmente disturbate, sradicate e senza identità, come lo sono già gli Stati Uniti. Masse multietniche abbruttite dalla povertà e dagli psicofarmaci, che non possono ribellarsi perché non sanno chi sono e non è rimasto loro più alcun valore per cui combattere e per cui vivere, tranne il mero soddisfacimento delle pulsioni primarie e animalesche e la ricerca disperata dell’autoaffermazione narcisistica del proprio ego.

In questo scenario gli unici che emergeranno come “razza eletta” saranno coloro la cui religione impone un severo esclusivismo razziale e la pretesa di dominare su tutte le nazioni della terra. Kalergi infatti se da un lato inneggiava alla mescolanza razziale per i dominati, al contempo elogiava la religione ebraica basata sulla preservazione della stirpe, individuando in essa il principio della potenza politica e spirituale :

«Il giudaismo è il nocciolo intorno al quale si riunisce una nuova nobiltà, una razza di signori […] Ciò che separa principalmente gli ebrei dai cittadini medi è il fatto che siano degli individui consanguinei. La forza di carattere alleata all’acutezza spirituale, predestina l’ebreo a divenire, attraverso i suoi esponenti di spicco, il leader dell’umanità urbana, il falso o vero aristocratico dello spirito, un protagonista del capitalismo come della rivoluzione».

Interessante notare che il modello ideale di Europa per Kalergi, come per gli attuali eurocrati, fosse l’Unione Sovietica:

«E’ qui che si eleva al rango di simbolo, l’unione tra Lenin, l’uomo della piccola nobiltà rurale e Trotsky, il letterato ebreo: qui si riconcilia l’opposizione tra il carattere e lo spirito, lo junker e il letterato, gli uomini rustici e gli uomini urbani, i pagani e i cristiani, in una sintesi creatrice dell’aristocrazia rivoluzionaria […] Così la spada di Damocle del terrore bolscevico riuscirà più velocemente ad ammorbidire il cuore dei plutocrati e a rendere le esigenze sociali accessibili più di quanto abbia fatto in due millenni il vangelo di Cristo».

È assai significativo che Kalergi, considerato ufficialmente il Padre dell’Unione Europea, esprimesse tali giudizi elogiativi del terrore rosso e della bestialità bolscevica che, vale la pena ricordare, aveva creato un regime ultra-assassino inedito nella storia, violatore dei più elementari diritti umani e che di li a breve si sarebbe macchiato dei peggiori misfatti con la repressione degli oppositori, la liquidazione delle classi dirigenti dei vari paesi sovietizzati, la collettivizzazione delle terre, lo sterminio dei contadini e l’industrializzazione forzata.

Al di là della squallida retorica, l’esaltazione di Kalergi del comunismo del resto non deve stupirci dato che URSS e UE sono opera della medesima oligarchia finanziaria capitalista per cui Kalergi lavorava. Oligarchia che ha creato il socialismo, il marxismo, e l’europeismo tecnofinanziario come passi avanzati verso il Governo Mondiale (da notare che il primo nome della comunità europea fu CECA, esattamente come la CEKA, la “Commissione straordinaria di tutte le Russie per combattere la controrivoluzione e il sabotaggio”, dotata di potere esecutivo ed arbitrario, istituita il 20 dicembre 1917 da Lenin e Feliks Edmundovic Dzerzinskij, con lo scopo di combattere i cosiddetti “nemici” del nuovo regime russo, che evolse poi nel KGB e nel famigerato NKVD).

Deanna Spingola nella sua opera “The Rouling Elite” dedica un importante capitolo a descrivere come il comunismo sia “a Banker’s Perfect Political System”. Come non vedere infatti che l’esproprio di sovranità delle nazioni europee, la svendita alla finanza internazionale del settore strategico industriale, lo stesso ius soli che mira a rendere gli autoctoni degli stranieri in patria, pur presentandosi con la maschera del capitalismo neoliberista non sono altro che estensioni a livello generalizzato del principio comunista dell’abolizione della proprietà privata? Esproprio, che esattamente come nella Russia bolscevica, va a esclusivo vantaggio di una ristrettissima elite cosmopolita che, in spregio agli ideali del libero mercato, in questo modo elimina la concorrenza e si assicura l’indiscusso monopolio degli strumenti di produzione.

La fusione di capitalismo e comunismo è il sistema verso cui ci sta portando l’Unione Sovietica Europea e quello che dovranno essere gli Stati Uniti d’Europa teorizzati da Kalergi e di cui gli stessi Monti e Renzi si sono detti promotori. Un socialismo tecnocratico mondialista: oligarchico e gerarchizzato al vertice e a base collettivista e ugualitaria alla base.

È importante notare tuttavia che Kalergi non fu un innovatore ma un volgarizzatore di idee preesistenti, che seppe semplicemente adattare ai suoi tempi i principi basilari del mondialismo sinarchico.

Per chi voglia documentarsi in dettaglio sul Piano Kalergi, sulle sue origini culturali, sul contesto in cui sorse e su chi era davvero Kalergi, consigliamo l’ottimo libro di Matteo Simonetti “La verità sul Piano Kalergi”. Un’opera fondamentale che assieme ad altre dello stesso filone euroscettico – come ad esempio “La Dittatura Europea” di Ida Magli, “Il tramonto dell’euro” di Alberto Bagnai, “La fine della sovranità” di Alain de Benoist – getta luce su quell’abominio chiamato Unione Europea. Pietre miliari che dovrebbero costituire l’imprescindibile bagaglio culturale di chiunque aspiri a combattere l’Europa dei banchieri e a restaurare l’Europa dei popoli e delle nazioni.

Tratto dall’introduzione:

catturakal«Questo libro, saggio storico-filosofico tutto rivolto all’attualità, colma una lacuna enorme. Il primo libro in Italia e il secondo in assoluto ad esaminare in profondità attori, fatti e misfatti dal 1920 ad oggi, “La verità sul piano Kalergi” rivela ciò che coscientemente è stato celato ai popoli e agli individui circa la natura di questa Europa. Il conte Kalergi, mente di rilievo ma anche inconsapevole (?) pedina è la figura di spicco di questa costruzione artificiale. Con lui e tramite lui agiscono poteri nascosti, che in un piano dettagliato e tramite un’opera paziente forgiano, anche nella teoria, una nuova élite, un nuovo stile di vita, che in parte è già in atto e in parte deve ancora completarsi».

«Matteo Simonetti è nato nel 1971, vive a Potenza Picena. Professore di storia e filosofia, pianista. Giornalista dal 2002, ha scritto, tra gli altri, per Secolo d’Italia, L’Indipendente, Liberal, Il Borghese, Percorsi di cultura politica, La Destra, Il Giornale del Ribelle. Insegna inoltre al Master “E. Mattei” presso l’Università di Teramo, dove è anche cultore della materia in Storia delle relazioni internazionali. Ha già pubblicato “Stasera dirige Nietzsche”, Pantheon 2005, “Demonocrazia”, Solfanelli 2010, “Hannah l’antisemita”, Edizioni all’Insegna del Veltro 2011».

INDICE:

Vox

Contro la difesa della nostra (in)Civiltà – saggio introduttivo di Andrea Giacobazzi

Introduzione

Kalergi, chi era costui?

Kalergi: una biografia

Le pubblicazioni di R. C. Kalergi

“Idealismo pratico”: una lettura ragionata

Praktischer Idealismus: un riepilogo

L’Europa di oggi è Paneuropa realizzata?

Il volto mondialista dell’immigrazione (europea)

Ignaz Seipel e Paneuropa – La Chiesa tra dubbi e machiavellismi

L’implicazione della massoneria

La questione dell’ebraismo

L’Unione europea come strumento dell’imperialismo anglofono

Il Premio Kalergi

Conclusione

Bibliografia

PAGINE 160 formato A5

© 2015 Edizioni Radio Spada

ISBN 9788898766147

PREZZO: €15,90

link: http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/la-verita-sul-piano-kalergi-100-detail.html?Itemid=0

 

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