Vaticano vuole 20 milioni di “profughi” in Italia

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Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, tal Galatino, non è un individuo con molto sale in zucca, sicuramente è un uomo ricco, visto che incassa ogni anno oltre 1 miliardo di euro dall’8 per mille.

Oggi ha dato fondo a tutta la sua mancanza di comprensione della realtà: “Lo so che l’accoglienza è faticosa, lo so che è difficile aprire le proprie case, aprire il proprio cuore, aprire le proprie realtà all’accoglienza. La Giordania ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti? Allora io penso che quello che distingue la Giordania, il Kurdistan iracheno e le altre zone che stanno accogliendo i profughi in questo momento dall’Italia, da noi è questo: non perché loro hanno più mezzi, probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande; probabilmente vogliono veramente mettere vita con vita con queste persone”.

Ergo, secondo il Vaticano, noi dovremmo accogliere almeno venti milioni di clandestini. Non è nemmeno fanatismo, è pensiero criminale. La Giordania non ‘accoglie profughi’, ma è invasa da milioni di palestinesi espulsi da Israele.

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E la presenza di questi milioni di ‘profughi’ da ormai oltre mezzo secolo, ne ha devastata la società, culminando, nel 1970, con il famoso Settembre Nero, quando il paparino dell’attuale re di Giordania, Hussein, massacrò oltre 5mila ‘profughi’ in uno dei campi di accoglienza: un cuore grande.

Potremmo poi portare l’esempio del Libano, prima dell’arrivo dei ‘profughi’ palestinesi considerato la Svizzera del Medio Oriente, e trasformato in un cimitero da continui massacri etnici.

E’ tempo di togliere soldi alla Cei, è tempo di organizzare uno sciopero dell’8 per mille.

Ah, a proposito: quanto è grande il cuore del Vaticano? Zero.