Frazione di 143 abitanti invasa da centinaia di “profughi”: nasce comitato di liberazione

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Erano una trentina, praticamente tutti gli abitanti adulti della frazione di Conetta di Cona, a manifestare il proprio disgusto di fronte alla decisione della prefettura di trasferire più di cento falsi profughi all’interno dell’ex base militare della frazione del comune veneziano di Cona.

Da ormai un paio di settimane sono arrivati i primi africani, e lo scontento ha indotto alcuni cittadini a formare un comitato per chiedere la “liberazione di Cona”.

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“Questa politica di ospitalità è allo sbando – ha spiegato un cittadino – questi sono tutti giovani di vent’anni che non sanno nemmeno dove sono. Ma hanno anche degli istinti, mia nipote per strada non la posso lasciare”. Il sindaco Alberto Panfilio, che ha accompagnato il gruppo di manifestanti e poi con loro è stato ricevuto dal famigerato prefetto Domenico Cuttaia, secondo cui senza la collaborazione degli altri sindaci Ca’ Corner è stata “costretta a ospitarli dove si è trovato posto”. Quindi in una frazione da 197 anime.

“Cona ha pochi voti e quindi è sacrificabile – ha continuato Panfilio – Si parla tanto di città metropolitana, ma io sono un sindaco della città metropolitana e Cona fa parte della città metropolitana. Ma la solidarietà di questa realtà dov’è?”.

Il governo Renzi ha il piano di rovesciare l’identità demografica dell’Italia, attraverso l’immissione di africani fino nei piccoli paesi: è un progetto criminale.




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