Como: i profughi sfrattano gli italiani bisognosi

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A Como, le strutture destinate a ospitare famiglie in difficoltà, padri separati e italiani senza casa, sono state invece messe a disposizione da Comuni, Provincia (ci sono ancora, solo che le nominano, non li eleggete più voi, i presidenti) e Prefettura dei sedicenti profughi.

E’ il caso dell’ex-caserma di proprietà della Provincia di Como in via Borgovico: lì gozzovigliano una trentina di clandestini provenienti da Costa D’avorio, Togo, Camerun e Nigeria. In nessuno di questi paesi c’è la guerra.

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La consigliera regionale Daniela Maroni: “Occorre sistemare i cittadini comaschi in difficoltà nelle strutture pensate per loro. Non si sta parlando di emergenza bensì di quotidianità perché gli arrivi in città continuano”.

Soddisfato il sindaco della città, Mario Lucini, Pd: “Stiamo ristrutturando una struttura a Tavernola e poi ci sono i servizi sociali che valutano le varie situazioni”. Si, le valutano. Però poi non ci sono posti, per gli italiani.

A Como le famiglie prossime alla sfratto sono 2.500, come ci conferma il deputato leghista Nicola Molteni.