Medico ucciso in casa, pena ridotta: “I banditi non sono fuggiti”

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I magistrati italiani danno ancora prova della loro folle creatività

Milano – “Dopo la scarcerazione Valerio Cociu e Alexander Bunduchi hanno atteso sostanzialmente liberi l’esito di questo giudizio pur consapevoli della pesante pena che rischiavano di vedersi comminata”.

E’ per questo che i due criminali moldavi condannati per avere organizzato e preso parte alla rapina che, il 13 novembre 2007, sfociò nell’omicidio del medico milanese Marzio Colturani, si sono resi «meritevoli delle attenuanti generiche».

Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 8 aprile, avevano ridotto da 24 anni e mezzo di reclusione a 17 anni e 3 mesi la pena inflitta ai due moldavi.

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In tempi nomadi, chi fuggiva prima della sentenza veniva punito. Ora, in una sorta di morale rovesciata, si premia chi non fugge!

La banda entrò in casa del medico, sorprendendolo mentre si trovava insieme al figlio Luca. I rapinatori li misero fuori combattimento e li legarono.

Marzio Colturani morì sotto gli occhi del figlio, soffocato a causa del bavaglio troppo stretto. I tre moldavi hanno trascorso appena sei anni in carcere in custodia cautelare, e attualmente sono in libertà.

Fra qualche anno saranno liberi di uccidere altri. Davanti ai loro figli.