Gb nega visita a dissidente cinese: per non urtare Cina

Vox
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Ai Weiwei, artista e dissidente cinese, non potrà visitare il Regno Unito. Per non urtare la Cina.

Una mostra di opere di Ai Weiwei si terrà a settembre alla Royal Academy of Arts di Londra, a Ottobre sarà in visita anche il presidente cinese.

Le motivazioni per il rifiuto del visto sono più stupide della respinta stessa: l’Ambasciata britannica a Pechino sostiene che Ai Weiwei non ha scritto di aver subito una “condanna criminale” e che per questo la richiesta è stata respinta. Certo, è un dissidente, vuoi che il governo comunista non lo abbia detenuto?

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Infatti, Ai Weiwei è stato detenuto nel 2001 per 81 giorni, anche se non è mai stato condannato per alcun reato.

Nella lettera, pubblicata dallo stesso Ai Weiwei su Instagram, l’entry clearing manager della sezione visti dell’Ambasciata spiega che “è di pubblico dominio il fatto che lei è stato condannato in passato per attività criminali in Cina, e lei non l’ha dichiarato”. Ai Weiwei spiega in un altro post di Instagram di aver “più volte” cercato di chiarire l’equivoco con l’Ambasciata, senza essere ascoltato.

Ma non è un equivoco. E’ una precisa volontà di chi finge di fare il democratico, e usa il rispetto dei diritti umani a singhiozzo: come arma contro la Russia, spariscono poi quando c’è da fare affari con la Cina.