Sindaco vieta via Crucis: “Offende islamici”

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pietra

 

Questa è una storia da “Mondo Piccolo”, una di quelle vicende, che non entreranno mai nel libri di storia… Ma che, piano piano, entrano però nelle abitudini di un popolo e creano mentalità, costume, cultura. Cenicientos è un Comune di sole 1.805 anime, compreso nella Comunità autonoma di Madrid, in Spagna.

Tre mesi fa, grazie a un contributo assicurato dal cosiddetto «Piano Prisma», il suo consiglio municipale ha deliberato di realizzare una Via Crucis in pietra e di sistemarla lungo un preciso percorso, dal centro città sino al santuario di Nostra Signora della Quercia, patrona locale.

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Del tutto anonime – e, per molti versi, deludenti – le steli, prive di segni esteriori o di ornamenti, eccezion fatta per il numero romano corrispondente a ciascuna stazione. Tanta “discrezione” fu volutamente scelta per tenere un profilo “basso”, senza “urtare” le altrui sensibilità, religiose o laiciste che fossero. Eppure, neanche questo è bastato.

Non appena al governo locale è giunto un sindaco socialista, la signora Natalia Nunez, pur tra tutte le urgenze del momento ed una crisi epocale da affrontare, la sua giunta, prima di ogni altra cosa, non ha trovato di meglio da fare che provvedere immediatamente ad estirpare, rimuovere, far sparire quelle pietre. Costo dell’operazione: 3 mila euro a carico del Comune, quindi della collettività, più altre sovvenzioni esterne.

In un’intervista radiofonica la prima cittadina ha balbettato qualche pretesto in merito. Ma non ha convinto. Prima ha detto ch’eran d’intralcio, giustificazione semplicemente ridicola. Poi ha ammesso la sua vera ‘ragione’: avrebbero potuto offendere i musulmani.

Come delle pietre con incisi dei numeri romani possano, infatti, per qualcuno suonare come un insulto, risulta francamente incomprensibile: la maggior parte non intuisce nemmeno la funzione di quelle steli. Ma la fretta dell’amministrazione socialista preoccupa: di questo passo, il Sindaco Nunez potrebbe proibire anche – ed a maggior ragione – le processioni religiose, le campane delle chiese, le chiese stesse. Gli unici, ad esser “disturbati” da tutto questo, possono essere solo gli anticlericali, i laicisti ed i trinariciuti: arroganti, prepotenti, ma in netta minoranza. Nessun altro. Spiace che ancora una volta un manipolo d’insofferenti facinorosi sia riuscito ad imporre, nel silenzio generale, le proprie intemperanze ed i propri capricci. Ancora una volta a spese – oltre tutto – dei contribuenti (nella foto, la stele col semplice numero VII. Quel numero dava fastidio. Ora la stele è stata eliminata).

In collaborazione con: nocristianofobia.org