Stuprate dai carcerieri islamici: “O noi, o i nostri bambini”

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Il DM racconta, in esclusiva, la tragica vicenda di due donne yazidi (FOTO) fuggite dalle mani dei loro rapitori islamici.

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Una 19enne, il cui nome è stato cambiato in Reehan si è sottomessa al suo carceriere islamico, solo quando ha iniziato a picchiare a sangue il suo bambino di un anno.

La sua voce trema – dice il giornalista del DM – sotto il peso della tristezza, mentre ci racconta che è stata costretta a guardare un altro combattente ISIS violentare una madre e una figlia nella casa dove era tenuta prigioniera.

Un’altra ragazza di nome Barfo, anche in questo caso uno pseudonimo, è stata legato ad un letto, drogata con la morfina per farla ‘rimanere in silenzio’ e picchiata così tanto, che non ha potuto camminare per due mesi.

ISIS ha rapito centinaia di ‘infedeli’, yazidi e cristiane, dal lancio delle incursioni nel nord dell’Iraq lo scorso agosto, per farne schiave sessuali.




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